È stata una giornata per certi versi storica quella di ieri per il quartiere di Gavinana: uno dopo l’altro, gli alberi di piazza Elia Dalla Costa che correvano lungo il viale Giannotti sono stati abbattuti sotto lo sguardo malinconico dei residenti.
Un’immagine che segna una svolta per il rione dove il viale alberato, simbolo di questo spicchio di città, sarà rivoluzionato per far spazio ai binari della linea 3.2.1 della tramvia, destinata a collegare Firenze a Bagno a Ripoli. Il taglio, che riguarda dieci alberi, è funzionale alla realizzazione della futura fermata "Bandino", prevista al centro della carreggiata proprio in prossimità di piazza Elia Dalla Costa.
Il progetto prevede che gli alberi abbattuti siano sostituiti con nuovi esemplari, collocati in una posizione più arretrata rispetto all’attuale filare, per permettere la costruzione della linea tramviaria. Una fase di cambiamento per il quartiere che, sebbene già annunciata, ha suscitato emozioni contrastanti tra i residenti.
Lorenzo e Alessandra, due abitanti di Gavinana, passeggiano lungo il viale e si fermano a osservare la piazza con sguardi dispiaciuti. "Lo sapevamo, ma non possiamo lo stesso non essere tristi. Il lungo filare di alberi era il cuore di questo viale" raccontano. "Ora siamo preoccupati: il traffico aumenterà e sarà impossibile tenere le finestre aperte. Inoltre, senza parcheggi sarà difficile per tutti. Saranno mesi complicati".
Tra i più nostalgici, ma allo stesso tempo pragmatici, c’è Ilario Poggesi, memoria storica del quartiere e portavoce dell’associazione "Insieme per Gavinana". "Sapevamo che gli alberi sarebbero stati tagliati e che sarebbero stati sostituiti con nuovi, come mostrano le mappe del progetto. Non è questo il problema" spiega Poggesi che poi riprende il filo del ragionamento:
"La tramvia porterà a una riduzione dell’inquinamento, e questo è positivo, ma il progetto risale a diversi anni fa. È un progetto vecchio, che non tiene conto delle esigenze attuali del quartiere e della città". Massimo De Grazia, titolare della Pasticceria Cosi da otto anni, racconta con amarezza le reazioni dei suoi clienti.
"In tanti sono venuti qui stamattina, delusi e arrabbiati. Questo quartiere aveva il fascino di un borgo, era uno scrigno prezioso. Ora vediamo sempre più cemento e sempre meno verde. Dicono che gli alberi verranno ripiantati, ma non sarà mai la stessa cosa. E poi, chissà quando accadrà".
E’ dello stesso parere Mario Palumbo: "Sapevamo che prima o poi i lavori sarebbero arrivati anche qui, ma vedere la piazza senza i suoi alberi è stata comunque un pugno nello stomaco. Sappiamo che la tramvia garantirà una mobilità più sostenibile ma forse andava trovata un’altra soluzione".
E sui social fioccano commenti di ogni tipo tra chi parla di scelta scellerata e chi di sacrificio necessario per rinnovare il quartiere che ora aspetta a gloria i nuovi parcheggi promessi da Palazzo Vecchio visto che la contemporaneità di più cantieri ha polverizzato decine di stalli nel rione.
E mentre i cantieri avanzano, la speranza è che i nuovi alberi, quando saranno piantati, possano restituire al quartiere un po’ di quel verde che, per anni, ha dato forma e bellezza al suo paesaggio urbano. Ma per i residenti, la sensazione è che il legame con il passato non potrà essere del tutto ricucito.