di Giovanni Bogani
Stasera alle 21, la Sala Esse di via del Ghirlandaio, ospiterà l’anteprima nazionale per il pubblico del film "Mirabile visione: Inferno" di Matteo Gagliardi. Una rilettura della Commedia di Dante Alighieri con le illustrazioni ottocentesche del pittore parmense Francesco Scaramuzza.
Nel film di Gagliardi, che sarà presente in sala alla anteprima fiorentina, la Commedia di Dante diventa anche l’occasione per parlare del presente.
Ogni girone dell’Inferno diventa uno spunto per parlare della società moderna, e delle sue contraddizioni. I versi di Dante vengono letti e accompagnati da animazioni, filmati, dipinti. Ma ci sono anche spezzoni di filmati che riguardano la storia del Novecento.
I treni dell’India, stracarichi di persone anche sui tetti: le immagini dei soldati che partono sul fronte della Seconda guerra mondiale; i barconi dei migranti che si rovesciano. Il presente, il passato prossimo del Novecento si mescolano alle parole di Dante Alighieri. A sottolineare che la Commedia è un testo che parla a noi, al nostro presente. Sarebbe un errore cercare di sistemarlo su uno scaffale, sia pure il più alto, il più nobile: la "Commedia" di Dante racconta i nostri peccati, racconta la nostra società. La lussuria, i cui peccatori occupano un girone dantesco, viene vista ad esempio come uno dei temi dominanti nella nostra società, e una delle cause dei suoi squilibri. Vediamo immagini pubblicitarie che puntano tutto sull’erotismo. Poi esploriamo l’amore, con il celebre canto di Paolo e Francesca, accompagnato da immagini di grande bellezza.
Insomma, il film diventa allo stesso tempo un’esplorazione del testo di Dante e una fotografia dei nostri anni. Se si parla del girone dei golosi, poi si passa a riflettere sul presente, sugli abusi di cibo, sugli sprechi che caratterizzano la nostra civiltà. E si parla anche della politica, delle speculazioni della Borsa, dello sfruttamento intensivo degli animali, nonostante ancora oggi un miliardo di persone nel mondo soffrano la fame. A interpretare una professoressa che illumina i significati dell’opera dantesca è Benedetta Buccellato; a interpretare un sacerdote, che analizza la profondità del messaggio morale di Dante, è Luigi Diberti.