FRANCO MORABITO
Cronaca

L’iridato Paoli: "Ora le Olimpiadi". Il ragazzo che voga e guarda le stelle

Diciassettenne, studente del Castelnuovo, ha appena vinto il titolo mondiale nel quattro senza in Canada

L’iridato Paoli: "Ora le Olimpiadi". Il ragazzo che voga e guarda le stelle

Giovanni Paoli, il 17enne fiorentino, studente del liceo Castelnuovo, che ha appena vinto in Canada il titolo mondiale dei “quattro senza“: nella foto è il primo da sinistra

Fiorentino, 17 anni compiuti a marzo, Giovanni Paoli è un’eccellenza nel canottaggio. Il suo primo titolo europeo under 19 lo ha vinto nel 2023, appena sedicenne; a giugno di quest’anno ha collezionato il secondo e due giorni fa a St. Catherines, in Canada, si è messo al collo l’oro iridato completando un trittico eccezionale, ogni volta come capovoga del quattro senza.

Quando ha iniziato con lo sport del remo?

"Nel settembre 2017 partecipando ai corsi promossi dalla Canottieri Firenze. Quella esperienza è stata fantastica, guardare Firenze dall’Arno un incanto, e non ho più smesso".

Prima di allora aveva praticato altri sport?

"Sì, facevo pallanuoto alla Rari Nantes Florentia, ho sempre amato il rapporto con l’acqua e ancora, quando posso, vado a nuotare, ma solo per diletto".

Dove si allena?

"L’attività in barca la facciamo nell’impianto distaccato dell’Albereta mentre la corsa, i pesi e la palestra nella sede storica al Ponte Vecchio".

Gli allenatori ai quali si sente più legato?

"Il primo è Luigi De Lucia, quello che mi ha avviato alla voga e fatto crescere insegnandomi che per avere successo occorre una volontà ferrea e un duro sacrificio; l’altro è Valter Molea, il tecnico federale che è stato un grande atleta, vicecampione olimpico a Sydney 2000, anche lui sul quattro senza".

Il canottaggio richiede un grande lavoro. Ci descrive una sua giornata-tipo?

"Quando non c’è scuola e non sono ai raduni, sveglia attorno alle 6, dalle 7 e mezzo alle 10 un primo allenamento, il secondo nel pomeriggio dalle 16 alle 19,30. Il tutto per circa sei ore, tutti i giorni e per tutto l’anno. Nel periodo scolastico cambiano un po’ gli orari ma l’impegno è praticamente lo stesso".

Che studi fa?

"Inizierò fra poco la quarta al liceo scientifico Castelnuovo a Firenze".

Come riesce a conciliare lo sport agonistico con lo studio?

"Finora sta andando tutto molto bene, sono riuscito a organizzarmi concentrando lo studio nel poco tempo che ho a disposizione".

Fra i suoi trionfi sportivi ce n’è uno che ricorda con più piacere?

"Il titolo italiano vinto nel 2022 a Corgeno, Varese, sull’otto insieme a compagni tutti più grandi di me. È stata la prima vittoria importante della mia carriera".

Nel tempo che le rimane coltiva degli hobby?

"Quando le condizioni lo consentono mi pace perlustrare il cielo, le stelle, i pianeti col mio telescopio elettronico. Vagare con gli occhi e la mente nello spazio mi rilassa".

Quando è nata questa sua passione?

"Durante il periodo del Covid, non potevamo uscire di casa e il mio babbo mi regalò un suo atlante di astronomia. Me lo sono divorato in pochi giorni scoprendo quella parte di me che non conoscevo, tanto che, finito il liceo mi piacerebbe proseguire gli studi nel campo dell’ingegneria meccanica o di quella spaziale".

E il canottaggio?

"Il mio prossimo obiettivo è quello di vincere il prossimo anno un altro titolo mondiale, magari su una barca diversa. E poi il sogno di ogni sportivo: l’avventura olimpica a Los Angeles 2028. Ma poi dovrò decidere: mettere insieme università e sport agonistico sarà molto difficile".