STEFANO BROGIONI
Cronaca

L’istanza di revisione per Vanni. Richiesta fondata, fissata l’udienza. Il nove maggio in aula a Genova

L’atto, depositato lo scorso gennaio, passa il primo vaglio dei giudici della Corte d’appello ligure. Ora la discussione in camera di consiglio sull’ammissibilità. I dettagli della consulenza entomologica. .

L’avvocato Valter Biscotti e le foto con cui venne riconosciuta Nadine Mauriot

L’avvocato Valter Biscotti e le foto con cui venne riconosciuta Nadine Mauriot

di Stefano BrogioniFIRENZEIl primo scoglio della fondatezza, è stato superato: l’istanza di revisione della condanna all’ergastolo del postino di San Casciano Mario Vanni per quattro degli otto duplici omicidi del mostro di Firenze, approda dunque in camera di consiglio.

Il prossimo 9 maggio, i giudici della corte d’appello di Genova valuteranno l’ammissibilità della richiesta di revisione presentata dagli avvocati Antonio Mazzeo e Valter Biscotti per conto del nipote di Vanni, Paolo. Istanza incentrata in particolare su una nuova consulenza di entomologia forense che anticipa di due giorni la data dell’ultimo della serie di delitti firmati da una calibro 22. Se passasse anche questo ulteriore vaglio, si tornerebbe in aula per la discussione della revisione. Percorso ancora lungo e tutto in salita, ma il superamento del filtro iniziale sull’idoneità delle ragioni poste a sostegno della richiesta, porta una ventata di entusiasmo nel pool dei legali e soprattutto la possibilità di “giocarsela“ in aula.

Mario Vanni, detto “Torsolo“, è deceduto nel 2009, con una condanna all’ergastolo definitiva. In concorso con Pacciani (anch’egli morto, ma prima di una sentenza di condanna), avrebbe partecipato ai duplici omicidi di Baccaiano nel 1982, Giogoli nel 1983, Vicchio nel 1984 e all’ultimo della serie, quello di Scopeti del settembre del 1985. A porre Vanni di fianco a Pacciani, nel ruolo di autore delle mutilazioni sui corpi femminili mediante un coltello, furono le dichiarazioni non sempre lineari di Giancarlo Lotti, che chiamandosi in correità riferì di aver assistito ad alcune esecuzioni. Anche a quella di Scopeti, in cui vennero ammazzati i due francesi Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili. Delitto che Lotti colloca la domenica sera, 8 settembre. Una data che ha sempre suscitato dibattito, a livello processuale e non, per le condizioni in cui si presentavano i corpi, in particolare quello di Nadine, rinvenuta dentro la canadese in cui dormiva la coppia.

La consulenza Giusti-Vanin. Nelle 400 pagine della richiesta, ci sono confutazioni degli avvistamenti dei francesi avvenuti la domenica mattina e verbali che cozzano con le dichiarazioni di Lotti riguardo all’orario di Vicchio e al giorno di Scopeti. Ma sono i risultati dell’esperimento compiuto lo scorso settembre nella piazzola teatro dell’ultimo delitto, l’elemento portante dell’istanza di revisione. I progressi compiuti negli ultimi anni dall’entomologia, scienza che studia la fauna cadaverica praticamente sconosciuta nel 1985 in Italia, attribuirebbero, secondo gli avvocati Mazzeo e Biscotti, il valore di "nuova prova" (a differenza del precedente tentativo fatto una ventina d’anni fa dall’avvocato Nino Filastò sempre per conto di Vanni) alle conclusioni dei due entomologi.

Ma quali sono questi risultati? Lo studio delle larve di lucilia presenti sulle fotografie dei cadaveri delle due vittime del delitto di Scopeti, che avevano raggiunto “il terzo stadio” di sviluppo, secondo il pool di esperti impone la retrodatazione della morte dei due francesi alla notte tra venerdì 6 e sabato 7 settembre "con inizio della colonizzazione da parte dei ditteri la mattina di sabato 7 settembre 1985", scrive la dottoressa Giusti. "Retrodatando dalle ore 17 di lunedì 9 settembre, momento del sopralluogo - aggiunge l’entomologa nel suo lavoro consegnato alla corte d’appello ligure -, arriviamo alla colonizzazione la mattina di sabato 7 settembre 1985 e questo, supponendo che l’omicidio si sia svolto con il favore del buio, lo colloca la notte fra il 6 e il 7 settembre 1985".