Firenze, 21 novembre 2023 – Di Kata resta un video di un pomeriggio soleggiato, su sua madre adesso piombano le tenebre di una notte di botte e sfregi in discoteca, culminata in una brutta denuncia.
Lesioni gravi: è l’accusa che la polizia muove nei confronti di Katherine Alvarez Vasquez, la 26enne mamma della bimba che dal 10 giugno non si trova più, inghiottita dai misteri che ancora avvolgono l’hotel Astor di via Maragliano e, tra indagini e vecchie e nuove grane, anche i componenti delle famiglie dei genitori.
Lei, Katherine, si sarebbe scagliata contro una connazionale, 21enne, nel bagno delle donne della discoteca Tenax, dove la mamma di Kata ha passato la domenica notte. Fino alle due, circa, quando un’ambulanza, chiamata dagli addetti alla sicurezza del locale notturno, è andata prendersi la giovane ferita, e la polizia ha cominciato un’indagine per ricostruire i fatti. Non ci sono immagini - quanto meno del ferimento - che possono aiutare gli inquirenti, perché avvenuto appunto nei gabinetti, zona del locale dove l’occhio elettronico non entra. E le versioni, divergono: vecchie ruggini, forse, diventate nuovamente attuali in una nottata di delirio. La mamma di Kata, i cui legali che l’assistono nel procedimento in cui è persona offesa del sequestro di sua figlia per il momento non commentano, fa sapere di aver reagito dopo essere stata a sua volta aggredita.
Dovrebbe aver avuto in mano qualcosa di appuntito. Forse non un coltello, ma comunque la polizia in quel bagno non ha trovato nulla. Però è una brutta ferita: la ragazza, tornata dal pronto soccorso con venti giorni di prognosi, ha un profondo solco sulla guancia destra, suturato con diciotto punti.
Brutta storia. Mentre sui social abbondano i moralismi tra le lacrime in tv e la voglia di ballare, va avanti un’inchiesta dove sembrano affievolirsi le piste che portavano molto lontano per tornare all’entourage più stretto del mondo familiare di Kata.
La prossima settimana, i pm Christine Von Borries e Giuseppe Ledda interrogheranno di nuovo gli indagati dei due procedimenti aperti, quello per il racket delle stanze che coinvolgerebbe lo zio materno della bimba, Abel “Dominique“, il “dueno“ dell’occupazione di via Maragliano, Carlos Palomino De La Colina, e pure l’altro zio, il fratello di papà Miguel Angel, Marlon. Nel frattempo pare definitivamente tramontata la pista dei borsoni usati per portare Kata fuori dal perimetro dell’Astor (non ci sono le sue tracce nellle valigie sequestrate) e anche l’ultimo sopralluogo, con l’ausilio dei carabinieri ’’cacciatori’’, ha portato ad escludere definitivamente la presenza della piccina lì dentro.
Per la famiglia della piccina è un periodo nero. Il padre di Kata, Miguel Angel Romero Chicclo, da diverse settimane è tornato in carcere, per un aggravamento della misura a cui era sottoposto (l’obbligo di firma) a cui non avrebbe ottemperato. Ha un altro processo per furto in corso. Katherine ha recentemente compiuto un altro gesto autolesionistico, ingerendo una piccola quantità di candeggina. Ora l’episodio della discoteca mette in risalto un lato inedito di una donna che, quel 10 giugno, rientrò da lavoro e denunciò l’assenza di sua figlia, puntando il dito verso i suoi nemici dell’occupazione dell’Astor.