Firenze, scoppia una lite: uomo finisce in ospedale col naso rotto. Chiuso il locale

Il questore Auriemma ha sospeso la licenza dell'attività per 21 giorni. Il ferito ha una prognosi di 30 giorni, è stato soccorso solo dalla sorella anche lei vittima di aggressione

Sigilli a un locale dopo la rissa violenta

Sigilli a un locale dopo la rissa violenta

Firenze, 10 dicembre 2022 - Dopo la violenta lite avvenuta l'8 dicembre, è stata disposta dalla questura la chiusura di un locale a Firenze. In particolare dalla mezzanotte di oggi è scattata, per 21 giorni, la sospensione della licenza l'esercizio pubblico del capoluogo toscano disposta, ai sensi dell’art. 100 del Tulps, dal questore Maurizio Auriemma.

Le volanti, nella tarda nottata di giovedì scorso, sono intervenute nell’esercizio pubblico a seguito di una violenta lite tra cittadini peruviani, nel corso della quale uno è stato ferito gravemente al volto. La vittima, un 30enne di origini sudamericane, sarebbe finita in ospedale con il naso rotto: prognosi 30 giorni.

Secondo quanto emerso, nonostante le continue richieste d’aiuto dell’uomo nel corso dell’aggressione, nessuno dei presenti all’interno del locale sarebbe intervenuto in suo soccorso; solamente la sorella che, nel tentativo di difenderlo, sarebbe stata anche quest’ultima colpita con un pugno al volto proprio dallo stesso aggressore.

Nella circostanza gli agenti hanno inoltre sanzionato tre persone trovate in evidente stato di ebbrezza alcolica.

Proprio sulla base dell’articolo 100 del Tulps, il Questore può infatti sospendere la licenza a un pubblico esercizio dove siano avvenuti disordini o che sia ritrovo abituale di persone pregiudicate o pericolose o che costituisca comunque un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica, il buon costume o per la sicurezza dei cittadini.

Nel caso in cui gli episodi che hanno portato a tale sospensione si ripetano nel tempo, la licenza può anche essere revocata.

In questo provvedimento, emesso dal questore Auriemma, è evidenziato come sia emersa una situazione di “pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica” - essendo il pubblico esercizio in questione - stato “teatro di un fatto di violenza, a seguito del quale un avventore ha riportato importanti lesioni al volto”.