
di Stefano Brogioni
FIRENZE
Il gestore della manutenzione stradale, la ditta che stava eseguendo i lavori, la proprietà del palazzo che s’affaccia tra piazza del Cestello e il lungarno Soderini, dove avvenne l’incidente in cui ha perso la vita, ad appena 28 anni, il sestese Gabriele Masi.
Era il 13 giugno del 2020: il giovane, in sella al suo scooter, stava rientrando da una festa quando perse il controllo del mezzo ed andò a sbattere la testa contro il cantiere dei lavori in corso.
La procura di Firenze ha chiuso le indagini nei confronti di sette indagati che, a vario titolo, avrebbero concorso nel delitto di omicidio colposo.
Secondo il pm, Beatrice Giunti, lo scooterista (che viaggiava a 74 km orari e aveva assunto alcol e alcune droghe, secondo le consulenze disposte dalla stessa procura) avrebbe perso l’equilibrio a causa del fondo stradale dissestato, che presentava buche e disconnessioni, poi, così cadendo, avrebbe urtato violentemente la testa contro uno dei montanti dell’impalcatura, la cui concessione sarebbe stata scaduta e che non avrebbe rispettato alcune norme di legge. Tra le mancanze rilevate dall’accusa, figurerebbero l’assenza di segnaletica e di illuminazione di segnalazione. Sempre il cantiere inoltre avrebbe avuto una planimetria difforme da quella presentata originariamente all’atto delle richiesta di concessione. L’avviso di conclusione delle indagini è stato recapitato ai due responsabili dei lavori e della gestione ristrutturazioni della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, committente dei lavori, e al coordinatore della sicurezza per la progettazione, al responsabile dei lavori e al preposto alla sicurezza della società appaltatrice, la Costruzioni Spagnoli spa.
Per quanto riguarda le presunte mancanze nella manutenzione del fondo stradale, risultano indagati inoltre il titolare e il responsabile della manutenzione stradale della società Avr spa Area Toscana, società titolare di Global Service Comune di Firenze Gestione Manutenzioni Stradali. "Abbiamo chiesto l’interrogatorio al pm per chiarire ancora prima dell’udienza preliminare le due posizioni", dice l’avvocato Nino D’Avirro, difensore della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. "Una tragica fatalità che esclude responsabilità dei nostri assistiti", aggiunge l’avvocato Federico Bagattini, difensore della società Spagnoli.