La scuola in sciopero contro la dirigenza. Iniziativa a dir poco inusuale quella dell’Iis Alberti-Dante: il 26 marzo il personale docente e non docente incrocerà le braccia. E si terrà un presidio al quale parteciperanno i sindacati scuola di Cgil, Cisl, Snals e Gilda insieme a studenti e genitori. Un malcontento diffuso, dunque, che è cresciuto negli ultimi mesi fino ad esplodere nello sciopero. Nell’occhio del ciclone, la dirigente Rita Urciuoli, con la quale ieri non siamo purtroppo riusciti a parlare. "La scuola è allo sbando - raccontano alcuni genitori rappresentanti -. I ragazzi stanno perdendo tante ore di lezione perché i docenti assenti non vengono sostituiti. Mediamente, in una settimana le classi escono prima o entrano dopo almeno due-tre volte. Noi rappresentanti chiediamo di esser convocati dalla preside, ma non riceviamo risposta. Vorremmo anche sapere come vengono spesi i contributi volontari… Mancano dei pc, ci sono finestre coi vetri rotti, piastrelle disconnesse…. E poi regna la disorganizzazione. Sono state lasciate scadere anche delle licenze di alcuni programmi informatici".
Lo scorso 28 febbraio si è svolto un primo sopralluogo a Magliabechi da parte delle coordinatrici dei genitori del plesso, accompagnate dalle coordinatrici degli insegnanti. Sono emerse non poco criticità, tra "finestre rotte, tamponate con del cartone, bancarelle sistemate davanti all’uscita di scuola, in barba alle norme di sicurezza". E poi "un grande balcone che potrebbe servire per disegnare dal vero e che invece è pieno di guano perchè mancano i dissuasori per i piccioni, e generale scarsa pulizia dell’istituto per l’assenza di un adeguato piano di lavoro del personale Ata". "Una situazione surreale - dice Emanuele Rossi della Cgil -. Ci sono lavoratori non pagati per il lavoro aggiuntivo dello scorso anno scolastico. E poi per via del caos generale rischiano di saltare le gite anche questo anno. Non parliamo infine della clamorosa bocciatura, da parte del collegio docenti, di sostanziosi progetti del Pnrr perchè poco chiari". Insomma, una situazione esplosiva.