Erano in 150 e hanno fatto sentire la loro voce. Sono i lavoratori della Telco, azienda che lavora nel settore delle telecomunicazioni e che ha sedi a Campi (la più grande), Siena, Arezzo, Vicopisano e Grosseto, per un totale di circa 400 addetti. Una protesta voluta per chiedere il pagamento degli stipendi (dicembre e tredicesima) e fare chiarezza su un futuro quanto mai nebuloso. Insieme a loro la Slc Cgil, a fronte di un’azienda, dicono, "sparita".
Non solo perché, come spiegano dalla Cgil, "il cantiere campigiano è a rischio sfratto per i mancati pagamenti dell’affitto e sono stati sequestrati 40 furgoni in quanto non sarebbe stato pagato il noleggio". Tutto ciò è stato alla base degli incontri e dei successivi presìdi in Prefettura e in Regione. "Alla Prefettura abbiamo chiesto di organizzare un tavolo con Telco e la committenza e di spingere il ministero affinché intervenga", ha detto Samuele Falossi di Slc Cgil. "Alla Regione - ha aggiunto - abbiamo chiesto di farsi sentire con il Governo e convocare a un tavolo con il sindacato, ma anche azienda e committenza. Senza risposte siamo pronti a continuare le mobilitazioni".
Per la Regione è intervenuto Valerio Fabiani, consigliere per le crisi di lavoro: "Ci aspettiamo un’operazione verità nei nostri confronti. In quel caso potremmo parlare di ammortizzatori sociali. Altrimenti una delle ipotesi è quella dell’amministrazione straordinaria".
Pier Francesco Nesti