REDAZIONE FIRENZE

Lo sport come motore del welfare

Il progetto di Ranieri Salvini, dalle giovanili della Fiorentina, alle Township sudafricane per diffondere i valori della cultura sportiva

Ranieri Salvini durante l'incontro a Villa Cherubini

Ranieri Salvini durante l'incontro a Villa Cherubini

Firenze, 26 novembre 2024 - Qual è il potere dello sport in contesti di vulnerabilità? Se ne è parlato ieri a Firenze nella sede di Villa Cherubini – Prosperius  durante l’evento aperto alla cittadinanza “Il potere dello sport in contesti di vulnerabilità”. A introdurre, Ranieri Salvini, 25enne che, dai campi da calcio delle giovanili di Fiorentina ed Empoli, ha preso una laurea in psicologia di comunità e promozione del benessere ed è volato in un campo profughi della Grecia, in una favela in Brasile e nelle baraccopoli del Sud Africa.

“Proprio a Città del Capo – ha detto – ho indossato la maglia della squadra di una township, ‘Bazuka United’, e dato avvio ad un ambizioso progetto ‘Il calcio nelle baraccopoli’. Il mio intento è quello di costruire un campo da calcio e rugby per dare alla comunità, e soprattutto ai ragazzi, l'opportunità di essere salvati dalla strada, dai gangster e di trovare un modo per cambiare la propria vita. Credo che lo sport rappresenti uno dei mezzi migliori di elevazione sociale e integrazione”.

Insieme a Salvini erano presenti, interverranno anche Paolo Marcheschi (FdI), Relatore VII Commissione Senato su "Prospettive di riforma del calcio Italiano”, l’assessora allo Sport del comune di Firenze, Letizia Perini, Matteo Fazzini, Presidente e Responsabile area sportiva dell’Associazione Quartotempo Firenze e Allenatore Figc (Uefa B), lo Psicologo dello Sport Paolo Tirinnanzi, e i rappresentanti regionali della Lega Nazionale Dilettanti (Paolo Mangini), del Coni (Simone Cardullo), dell’Associazione Italiana Calciatori (Fabio Poli) e dell’Associazione Italiana Allenatori di Calcio.

“Perché questo incontro? Per ribadire con forza il valore dello sport come mezzo e non come fine – spiegano Benedetta Bigazzi, direttrice generale, e Stefano Fiorini, direttore operativo di Villa Cherubini-Prosperius – Siamo abituati tutti a celebrare le imprese dei campioni in televisione e negli stadi, ma vi sono altri campioni di vita che consentono, attraverso l’organizzazione di attività sportiva, di creare condizioni di vita migliori a chi ne ha più bisogno. In questo incontro vogliamo portare le esperienze di vita di giovani che si sono dedicati agli altri, ed anche la lettura che ne danno sia i professionisti del settore che le Istituzioni civili e sportive”.