REDAZIONE FIRENZE

Lo stop per 300mila veicoli. Allo studio bonus e deroghe

Entro il 2026 un quarto dei mezzi immatricolati in provincia non potrà più accedere a Firenze. Gli euro 6 v bloccati dopo la fine di tramvie, parcheggi scambiatori e potenziamento Tpl. .

Secondo il programma a tappe realizzato grazie al lavoro congiunto di tutti i sindaci della Città metropolitana, nel 2024 i blocchi interesseranno circa 105.000 veicoli di qualunque categoria (autovetture, furgoni, due ruote) degli oltre 1,1 milioni immatricolati in provincia (mezzi con più di 20 anni, il cui numero, sul fronte degli ingressi a Firenze si riduce di molto, assicurano i tecnici), dal 2025 lo scudo farà un passo in avanti: sanzionerà anche i motori benzina euro 2 e i diesel euro 3, più i motocicli a 2 e 4 tempi da euro 0 a 2 aumentando il parco macchine ‘fuori legge’ a circa 170.000 vetture, visto che non scatterà nessuna variazione per i mezzi merci rispetto al 2024. Nel 2026, infine, verranno multati i motocicli da euro 0 a 3; auto a benzina da euro 0 a 3 (questi ultimi oggi sono 81.000) e diesel da euro 0 a 4 (52.000); mezzi merci a benzina da euro 0 a 2 e diesel da euro 0 a 3. In tutto 300.000 veicoli, ovvero circa un quarto di quelli immatricolati a oggi. Il divieto per gli euro 5 e gli euro 6, in sostanza, di fatto viene postdatato di diversi anni: per i primi si andrà dopo il 2026 almeno; per gli euro 6 solo dopo la conclusione del progetto metropolitano di trasporto pubblico, che dovrebbe essere operativo secondo cronoprogramma nel 2030. Inoltre potrebbero essere previsti anche dei ‘bonus’: pacchetti di accessi, una decina in tutto, per coloro che, con mezzi vietati, dovranno entrare in città per necessità documentate. A controllare che nessuno violi gli stop ci penseranno gli agenti della polizia municipale.

Il disciplinare, che in fondo è anche lo specchio della mediazione su cui pesano le amministrative della prossima primavera, rappresenta il primo vero punto di caduta tra i sindaci. Tanto che, eventuali modifiche, dovranno passare nuovamente da un’intesa dei primi cittadini. "Altre eventuali restrizioni previste potranno scattare in futuro solo quando sarà completato il sistema di trasporto pubblico metropolitano, quindi la rete delle tramvie, il passaggio dell’alta velocità, il rafforzamento del sistema di trasporto su gomma e i parcheggi scambiatori", sottolineano Nardella e Casini.

A.P.