di Emanuele Baldi
"Grazie per l’attenzione". Poi Rocco – 92 anni scavati in un animo dolce e roccioso, una bella giacca con la cravatta a pallini e un paio di scarpe come i nonno di una volta, eleganti e insieme rudi, da gente che bada al sodo – si è voltato verso l’aula magna di Agraria e ha visto decine di persone alzarsi in piedi e battere le mani.
Allora, soltanto allora – dopo aver raccontato per mezz’ora con voce curiosa e attenta vita, morte e miracoli di un pesce d’acqua dolce, la tinca dalla gobba dorata – i suoi occhi si sono inumiditi.
Con quelli ha sorriso ai tanti - docenti, ex alunni, amici - con quelli è tornato per un attimo a sedersi e ha ripensato alla moglie, quella "donna che è stata accanto a lui per 60 anni" e che quando è venuta a mancare lo ha lasciato cadere in una lenta e lunga depressione dalla quale ha alzato la testa solo grazie all’amore infinito per lo studio.
Da ieri Rocco Verì, nato in Abruzzo nel 1931, è dottore in Scienze e Tecnologie Alimentari. La corona d’allora si è appoggiata per la quinta volta sulla sua testa. La prima fu nel 1961, Scienze Agrarie, sempre a Firenze.
E infatti ieri alle Cascine non è voluta mancare la rettrice Alessandra Petrucci che si è congratulata con il professor Verì. "Quando c’e la passione, la fatica non si sente e poi lo studio mi ha salvato la vita" ripete Rocco come un mantra mentre si fa abbracciare, stringe le mani e si concede un bel prosecco per il cin cin d’ordinanza come un normale studente di 25 anni. E come un normale studente negli scorsi mesi si era pure messo in testa di rifiutare (dopo ben sei 30 e un 30 e lode) una votazione 18, "ma – sorride – mio figlio si sarebbe arrabbiato".
Un uomo instancabile Verì che, oltre alle cinque lauree, ha insegnato a lungo in varie scuole fiorentine lasciando un solco, una traccia profonda: stima vera, affetto puro.
Ecco perché l’Aula Magna ieri era piena di ex ragazzi. Ma la curiosità di Verì lo ha spinto anche lontano, molto lontano, alle falde del Kilimangiaro lui – come i Watussi – ci è stato per davvero. A studiare, scoprire, indagare, annotare. Sempre con la sua signora al fianco. E’ a lei che è andato il suo pensiero: "Posso leggere la dedica a alta voce?" ha chiesto alla commissione d’esame scatenando ancora altri applausi affettuosi.
Nel pomeriggio di ieri, dopo la festa, l’Ateneo ha diffuso una nota di congratulazioni. È entrato ufficialmente nella storia dell’Università di Firenze – si legge – Alla soglia dei 92 anni ha conseguito la laurea magistrale in Scienze e tecnologie alimentari. Congratulazioni a Rocco Verì da tutta la nostra comunità universitaria!".