REDAZIONE FIRENZE

Lo studio Più carovita che stipendio: "Non è città per lavoratori under 35"

Ricerca commissionata da Cisl Firenze. Il segretario Franchi: "Senza casa di proprietà impossibile farcela". Le entrate lorde annue oscillano fra i 10mila e i 19mila euro, se ne spendono fra i 18mila e i 22mila.

Lo studio Più carovita che stipendio: "Non è città per lavoratori under 35"

Stipendi troppo bassi per i giovani under 35, i quali, proprio, no, non ce la fanno a mantenersi in una città cara come Firenze. Nemmeno se decidono di vivere, in affitto, in un mini appartamento di soli 35 metri quadrati. "Se un giovane non ha una casa di proprietà, impossibile per lui sopravvivere", ha detto Fabio Franchi, segretario generale della Cisl di Firenze e Prato, durante la presentazione nella sede della Città metropolitana, dei risultati della ricerca commissionata dal sindacato e realizzata dai ricercatori Stefano Dal Pra Caputo e Francesco Peron. I conti son presto fatti. Lo stipendio di un giovane sotto i 35 anni va da un minimo di 10.537 euro, per chi, ventenne, è appena entrato nel mondo del lavoro, ad un massimo di 19mila euro lordi l’anno. Tra affitto del mini appartamento, cibo, vestiti, bollette e trasporti, calcolano i ricercatori, si spendono a Firenze tra i 18.500 e i 22.300 euro l’anno, cioè dai 1.500 ai 1.850 euro il mese. "Dovremo tutti farci carico di questo problema, se non vogliamo che la città si svuoti", ammonisce il segretario generale Franchi. Il quadro è ancor più preoccupante perché la maggior parte dei giovani, e più in generale circa i due terzi dei lavoratori della provincia di Firenze, è occupata nei servizi. Se il reddito medio (dato al 2021) è di 22.568 euro, i settori di commercio, agenzie di viaggio e servizi di alloggio e ristorazione, sono tutti sotto a quella cifra. In dettaglio: 9.707 euro l’anno per alloggio e ristorazione, 15.226 per noleggio e agenzie di viaggio, 22.112 euro per commercio.

"Salari sempre più spesso incompatibili con la vita a Firenze. Un circolo vizioso da spezzare, perché proprio i settori che offrono più lavoro, avranno più difficoltà a trovarlo. E se alcune figure professionali non si trovano ciò ha a che fare anche con un problema di applicazione corretta dei contratti, col lavoro nero e grigio", sottolinea Franchi, che aggiunge: "Questi dati evidenziano con chiarezza due elementi: che pur in presenza della crescita dei servizi, il manifatturiero è importante e va difeso, anche perché offre i salari più alti, e che il costo degli affitti va riportato sotto controllo, perché la casa ha ormai un costo insostenibile".

Oltre alle difficoltà di incrociare domanda e offerta di lavoro, sul fronte occupazione c’è anche un altro problema, quello demografico. Da qui a dieci anni, rileva la Cisl di Firenze e Prato, le persone potenzialmente in età pensionabile, che oggi hanno un’età compresa tra 57 e 67 anni, saranno 151.223. Quelli che entreranno potenzialmente nel mercato del lavoro, ovvero che oggi hanno tra gli 8 e 18 anni, sono 98.654. Applicando il tasso di occupazione medio del 71,9 del 2022 tra dieci anni nella provincia di Firenze ci saranno 38mila persone in meno in età lavorativa. Una Firenze, dunque, che non è per i giovani lavoratori, ma nemmeno per gli anziani. Secondo Franchi vanno ridefiniti i servizi alla luce di una popolazione che invecchia. "Con gli investimenti del Pnrr - ha sottolineato - non basta costruire edifici, occorre migliorare i servizi alla persona. Rivedere e potenziare la sanità territoriale è indispensabile: ce lo ha dimostrato la pandemia, ma sarà ancora più vero nei prossimi anni, quando la popolazione anziana crescerà ancora".

Monica Pieraccini