BARBARA BERTI
Cronaca

L’obolo della discordia: "Contributi di bonifica necessari per la manutenzione ordinaria"

In scadenza il bollettino annuale che per gli alluvionati è stato posticipato alla fine di dicembre. Bottino: "I soldi dei consorziati investiti tutti nelle opere per la difesa del territorio".

L’obolo della discordia: "Contributi di bonifica necessari per la manutenzione ordinaria"

L’argine della Marina che ha ceduto lo scorso 2 novembre e dove adesso sono in fase conclusiva i lavori di messa in sicurezza

"Il contributo di bonifica? Necessario per la manutenzione ordinaria del territorio". A dirlo è Marco Bottino, presidente di Anbi Toscana, l’associazione dei Consorzi di bonifica della Toscana. Tra pochi giorni (il 15 settembre) sarà il termine ultimo per pagare il contributo di bonifica del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno. E anche se per i cittadini alluvionati – campigiani in primis – il termine è stato posticipato alla fine di dicembre, il malumore corre veloce soprattutto nelle chat e sui social.

Presidente, questo ’obolo’ proprio non va giù ai cittadini, non si poteva sospendere per coloro che sono stati alluvionati?

"Il tributo di bonifica, a differenza di altre prestazioni in denaro, è certo. Nel senso che questi soldi vengono impiegati per gli interventi di manutenzione ordinaria del territorio che è sempre più fragile anche a causa dei cambiamenti climatici, oltre che alle scelte urbanistiche fatte dalla politica. Il contributo serve, inoltre, per realizzare progetti di mitigazione idraulica che rientrano nella manutenzione straordinaria e nelle opere strutturali che sono in carico al pubblico, Regione e Stato. E se la Toscana fino a oggi ha sempre fatto la sua parte, lo stesso non si può dire del governo".

Ci spiega meglio?

"Dopo l’alluvione del 2 novembre scorso, il ministro per la protezione civile Nello Musumeci ha parlato di ’mancanza di manutenzione lungo gli argini’ per spiegare l’evento apocalittico che era avvenuto in Toscana. Così tramite la regione abbiamo trasmesso un dettagliato elenco di opere per il fabbisogno post alluvionale per 370 milioni di euro. Non abbiamo ancora avuto alcuna risposta. Invece, il Consorzio ha lavorato senza sosta per riportare alle condizioni pre-esistenti gli argini rotti o gravemente danneggiati dei corsi d’acqua e, in particolare a Campi, le opere che rientrano nelle somme urgenze (definite dall’apposita ordinanza commissariale regionale) sono state completate o sono in via di ultimazione. Tra i progetti portati all’attenzione del governo ci sono, per esempio, il proseguimento dei lavori lungo la Marina, che resta una priorità, le arginature del Bisenzio e anche quelle della Greve".

Non sempre i cittadini conoscono le competenze dei vari enti...

"Esatto, si fa confusione e si demonizza. Anche dopo l’intensa pioggia di domenica scorsa a Campi in tanti hanno puntato il dito contro il Consorzio ma in quel caso è stato un evidente problema fognario. Il Consorzio di bonifica negli ultimi 10 anni ha speso 268 milioni per la manutenzione ordinaria grazie al contributo annuale".

Chi deve pagare il contributo annuale?

"Oltre 500mila soggetti tra proprietari di immobili e terreni. Il tributo si paga in base a due indici: il valore catastale e l’indice di manutenzione (su cui incide la vicinanza a fossi, torrenti e fiumi, ndr). L’80% consorziati spende meno di 38 euro, un 15% tra 38 e 100 euro e il 5%, dove rientrano anche gli enti pubblici, oltre 100 euro. Ricordo, poi, che il pagamento è bonario: a chi non paga l’anno successivo arrivo una cartella dell’Agenzia delle entrate maggiorata di sei euro. Ma ciò accade solo nel 10% dei casi".