FIRENZE
"Ho sempre desiderato raccontarla, perchè l’Odissea è un racconto di racconti". Per Andrea Pennacchi l’opera di Omero è un amore che inizia fin da piccolo. Ed è con quell’entusiasmo giovanile che adesso la porta in scena per restituire al pubblico il sapore di un mito senza tempo. Venerdì e sabato attore, il regista e drammaturgo sarà sul palco del teagtro Puccini alle 21 con la sua ‘Una piccola Odissea’, con musiche dal vivo di Giorgio Gobbo, Gianluca Segato e Annamaria Moro, produzione Teatro Boxer, distribuzione Terry Chegia.
"Sono venuto in possesso di una copia dell’Odissea abbastanza presto: quand’ero alle medie, mio padre gestiva lo stand libri alla festa dell’Unità del mio quartiere – racconta Pennacchi – mentre mia mamma regnava incontrastata sulle fumanti cucine. La pioggia aveva danneggiato una versione in prosa della Garzanti e mio papà me la regalò. Non c’era differenza, per me, tra Tolkien e Omero, era una grande storia, anzi una storia di storie, in cui non faticavo a riconoscere le persone che amavo: mio padre che torna dal campo di concentramento, mia madre che aspetta, difendendosi dagli invasori, i lutti, la gioia".
Da qui il desiderio di proporla al pubblico, pensando a proprio a una maestosa cattedrale di racconti e raccontatori, attraversata da rimandi ad altre storie, miti, in una fitta rete atta a catturare il lettore.
Pennacchi sa però che proprio il suo essere costruita mirabilmente per la lettura, la rende difficile da raccontare a teatro, ricca com’è. Per questo ha ritenuto di restituirne il sapore di racconto orale proponendone una versione a più voci, che dia il giusto peso anche alla ricca componente femminile e al ritorno vero e proprio.
"Pochi si ricordano, infatti - conclude Pennacchi – che gran parte della storia si svolge nell’arco di pochi giorni, tra la partenza di Odisseo da Ogigia e il suo trionfo contro i proci e il ricongiungimento con moglie, figlio e padre. Il resto della storia, la parte più conosciuta, è raccontata, da aèdi, dai suoi vecchi compagni, da Telemaco e Penelope, e da Odisseo stesso. Partiremo dalla capanna dei racconti, quella capanna del chiaro Eumeo, principe e guardiano di porci, in cui inizia la vera e propria riconquista di Itaca da parte di Odisseo".
Olga Mugnaini