
Per gli specialisti di Careggi ad oggi non sarebbe nelle condizioni di sostenerlo. L’avvocato chiede l’incidente probatorio per avere una consulenza definitiva.
di Pietro Mecarozzi
I medici di Careggi, dove Lorenzo Innocenti è ricoverato, avrebbero escluso la possibilità, ad oggi, che l’uomo possa sottoporsi a un interrogatorio. Passati i termini indicati nell’ordinanza di custodia cautelare di fine marzo, arriva la risposta che tutti attendevano e tutti, sotto sotto, un po’ si aspettavano. Innocenti, il 37enne della Rufina che l’8 febbraio scorso ha ucciso con 24 coltellate la compagna Eleonora Guidi e ha tentato il suicidio gettandosi dal secondo piano dell’abitazione di via Pavese, dove abitava con il figlio di diciotto mesi, si è svegliato, sta seguendo un percorso di riabilitazione, ma ancora non è in grado di tenere un faccia a faccia con gli inquirenti. E forse non lo sarà mai. Patrizio Fioravanti, il legale di Innocenti, intanto ha presentato al gip richiesta di incidente probatorio, con l’obiettivo di nominare consulenti medici di parte con il quale stabilire in maniera definitiva se le condizioni del suo assistito possano davvero garantire il perseguimento del processo.
Innocenti è lucido, ma le risposte fornite a domande basilari sarebbero del tutto sconclusionate e prive di senso. Ancora oggi, inoltre, non sarebbe autosufficiente e si troverebbe costretto a usare la sedia a rotelle per ogni minimo spostamento. L’improvviso miglioramento delle condizioni di salute ha imposto, nelle scorse settimane, l’emissione di una misura cautelare nei suoi confronti da parte della magistratura. Lo ha stabilito il gip, Alessandro Moneti, accogliendo la richiesta del pm Ornella Galeotti; un atto che si è reso necessario dopo i progressi sanitari del 37enne nelle settimane successive ai tristi fatti di cui si è reso protagonista. Il giudice ha stabilito che venga sottoposto agli arresti domiciliari presso la struttura di riabilitazione a cui sarà presto affidato.
Anche il giudice Moneti, nelle 17 pagine di un’ordinanza che contiene molte testimonianze di persone vicine alla coppia, ha dovuto ammettere che allo stato delle indagini il movente che avrebbe spinto Innocenti alla cruenta aggressione mortale alla compagna è ancora "del tutto ignoto". Intanto il 22 aprile è fissata un’udienza sull’affidamento del figlio, che attualmente vive con la zia materna.