REDAZIONE FIRENZE

L’omicidio dopo la discoteca. Campi si ’ferma’ per Maati. Gli indagati: "Niente da dire"

Domani ci sarà un minuto di silenzio in via Tintori, proprio dove il minorenne ha perso la vita. Nel mirino degli inquirenti altri coetanei coinvolti nell’aggressione letale. Il silenzio dei due ventenni.

I carabinieri, coordinati dal pm Antonio Natale, stanno setacciando le videocamere della zona alla ricerca di prove

I carabinieri, coordinati dal pm Antonio Natale, stanno setacciando le videocamere della zona alla ricerca di prove

di Pier Francesco Nesti e Pietro Mecarozzi

Un minuto di silenzio per Maati Moubakir: è quello organizzato dal Comune di Campi per ricordare il diciassettenne barbaramente ucciso una settimana fa. L’appuntamento è domani alle 11 in via Tintori, proprio dove è stato commesso l’omicidio, per ricordare Maati, ma anche per dire no a ogni forma di violenza. Ad annunciarlo il sindaco di Campi Andrea Tagliaferri, che già subito dopo il tragico episodio del 29 dicembre ci era andato giù pesante rivendicando al tempo stesso il lavoro svolto dall’amministrazione comunale: "Dall’inizio dell’anno abbiamo avviato tavoli provinciali sulla sicurezza in collaborazione con la Prefettura e la Questura - ha detto Tagliaferri -, ribadendo con forza la necessità di un maggiore controllo del territorio e di un incremento del numero di agenti operativi".

Intanto proseguono a ritmo serrato (e nel massimo riserbo) le indagini della procura di Firenze. I carabinieri, coordinati dal pm Antonio Natale, stanno setacciando le videocamere della zona: l’obiettivo è trovare il match, il riscontro, tra i soggetti ripresi nel luogo della tragedia e quelli ’catturati’ dagli occhi elettronici limitrofi alla discoteca. Si cerca il resto del ’branco’: gli ultimi pezzi del puzzle per ricostruire la vicenda nella sua interezza. Al momento sono due ventenni gli unici indagati, entrambi amici e italiani di seconda generazione, uno nato a Firenze e l’altro a Prato e residenti a Campi, già perquisiti nei giorni scorsi dai carabinieri. Per loro l’ipotesi di reato è concorso in omicidio volontario. Siamo andati a trovarli e alle nostre domande hanno risposto con un freddo: "Non abbiamo niente da dire".

L’autopsia intanto è stata fissato per la prossima settimana, quando, secondo quanto trapela da ambienti investigativi, saranno stati notificati gli altri avvisi di garanzia. Tre giovani sarebbero finiti nel mirino degli inquirenti, e altri potrebbero finirci in futuro. Non resta che attendere, non per molto.