
Fratelli d’Italia chiede lumi sul riconoscimento del Comune di Vicchio consegnato nel 2003. La replica dell’attuale sindaco Tagliaferri: "A noi risulta revocato. Se non lo è, lo farò io".
FIRENZEE’ stato revocato il "Giottino d’Oro", la massima onorificenza del Comune di Vicchio, assegnato a Rodolfo Fiesoli nel 2003, con la motivazione di "eccellenza nell’educazione dei ragazzi"? Se lo chiede il coordinamento mugellano di Fratelli d’Italia, rispolverando una vecchia polemica, sollevata nel 2013 dall’ex consigliera Caterina Coralli, tornata d’attualità dopo l’audizione del “profeta“ davanti alla commissione parlamentare d’inchiesta che indaga sulla rete di cui avrebbe goduto per anni la comunità del Forteto.
A consegnare il premio a Fiesoli fu l’ex sindaco Alessandro Bolognesi. "Facendo una breve ricerca online risulta esserci stata la revoca - replica l’attuale primo cittadino, Francesco Tagliaferri -. Preferirei comunque che Fratelli d’Italia, che neanche si è presentato a Vicchio alle precedenti elezioni, per ottenere queste informazioni adoperasse gli strumenti che ha a disposizione come può fare ogni altro cittadino. In quel caso, con il supporto degli uffici e del tempo a disposizione, avrei potuto essere molto più preciso. Basta una semplice mail o fare una richiesta di accesso agli atti. Io nel 2013 avevo 17 anni, ero totalmente fuori da ogni tipo di dinamica politica e amministrativa, non sono informato di tutti i fatti avvenuti in quegli anni senza un dovuto approfondimento. Se serve - conclude Tagliaferri - posso far controllare agli uffici comunali l’avvenuta revoca, se necessario perché ancora non avvenuta sono pronto a farla io stesso. Basta fare le cose come si deve".
La comparsa di Fiesoli, alla soglia degli 84 anni, davanti ai trenta della Bicamerale, ha innescato polemiche sull’opportunità della convocazione di un uomo in età avanzata con problemi di salute. Interviene l’Associazione Vittime del Forteto: "E’ un fatto incontestabile che Fiesoli sia stato interrogato con ben dieci anni di ritardo, grazie a tutti i 253 deputati del Pd che nella seduta del 9 luglio 2015, nonostante ci fossero già state una sentenza passata ingiudicato nel 1985, la condanna dello Stato Italiano a causa del Forteto da parte della Cedu nel luglio 2000 e, fresca fresca, la pesantissima condanna di primo grado del giugno 2015, votarono compatti contro la mozione dell’On. Bergamini, sostenuta oltre che dal centro destra anche dai 5 stelle, che chiedeva l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta e il commissariamento della cooperativa".
stefano brogioninicola di renzone