
Lorenzo Innocenti, 38 anni. Dopo il delitto ha tentato il suicidio
Firenze, 26 marzo 2025 – Lorenzo Innocenti, il 37enne della Rufina che l’8 febbraio scorso ha ucciso con 24 coltellate la compagna Eleonora Guidi e ha tentato il suicidio gettandosi dal secondo piano dell’abitazione di via Pavese, dove abitava con il figlio di diciotto mesi, si è svegliato ed inizierà un percorso di riabilitazione.
E questo deciso miglioramento delle sue condizioni di salute ha imposto l’emissione di una misura cautelare nei suoi confronti da parte della magistratura. Lo ha stabilito il gip, Alessandro Moneti, accogliendo la richiesta del pm Ornella Galeotti; un atto che si è reso necessario dopo i progressi sanitari del 37enne nelle settimane successive ai tristi fatti di cui si è reso protagonista.
La scelta della misura. Il “cieco furore” che ha mosso Innocenti fa pensare al giudice che una situazione analoga possa ripetersi “con modalità estremamente violente e capaci di prendere totalmente alla sprovvista la vittima”. Dunque ravvisa un rischio di reiterazione. Il giudice ha stabilito che venga sottoposto agli arresti domiciliari presso la struttura di riabilitazione a cui sarà presto affidato. Al momento, infatti, si trova ancora nel reparto di terapia intensiva di Careggi. Ha fatto un recupero record. Nonostante le gravissime fratture causate dalla caduta, di testa, da circa sei/sette metri di altezza, ha riacquistato spontaneamente la respirazione e la nutrizione, anche se necessita di costante controllo. A chi gli ha fatto visita, è apparso ancora disorientato, anche se capace di dare cenni di assenso o dissenso alle domande che gli vengono poste. Il prossimo passaggio, richiesto dal giudice, sarà quello di valutare la sua capacità di sottoporsi a un interrogatorio. Circostanza che, in questo momento, appare comunque assai improbabile al suo difensore, l’avvocato Patrizio Fioravanti.
L’assenza del movente. Anche il giudice Moneti, nelle 17 pagine di un’ordinanza che contiene molte testimonianze di persone vicine alla coppia ha dovuto ammettere che allo stato delle indagini il movente che avrebbe spinto Innocenti alla cruenta e improvvisa aggressione mortale alla compagna è ancora “del tutto ignoto”.
Secondo il giudice, il fatto si propone come frutto di un’esplosione incontenibile di violenza del tutto improvvisa ed inattesa come dimostra il fatto che Eleonora al momento dell’aggressione stava preparando il caffé anche per il compagno. E il fatto che sulle mani della vittima non sono state repertate lesioni da difesa lascia intendere che la Guidi stesse vivendo le prime azioni di una giornata creduta tranquilla. Però, secondo il giudice, le azioni quotidiane non escludono una teorica situazione di tensione che tuttavia non lasci neppure immaginare un epilogo cruento.
A tal proposito, i carabinieri del nucleo investigativo stanno ancora scavando nella vita della coppia attraverso l’analisi dei dispositivi trovati nella casa della Rufina dove la famiglia viveva. L’attenzione si concentra sugli smartphone e sul computer di lui. Ma da una prima sommaria verifica non emergerebbe niente di così netto in una tran tran simile a quello di tante altre coppie. Tuttavia, l’assenza di una causa scatenante non significa che fosse tutto a posto, e per questo il lavoro dei carabinieri del nucleo investigativo di Borgo Ognissanti diretto dal colonnello Angelo Murgia.
Dalla ricostruzioni emergono anche alcuni particolari agghiaccianti di quella mattina nell’appartamento di via Pavese. Dopo che Eleonora è stata colpita con 24 coltellate qualcuno è entrato nel salotto dove, davanti alla tv accesa su un canale di cartoni animati, c’era il bimbo. In quella stanza sono state infatti trovate tracce di sangue da calpestio sul tappeto e anche sul divano, come se qualcuno, imbrattato di sangue, si fosse lì seduto.
Era Lorenzo? Il giorno precedente al delitto, Innocenti aveva incontrato il cugino, Lorenzo lo aveva voluto vedere con urgenza per una compravendita di un terreno al Galluzzo per conto di una terza persona. “Un fatto insolito”, ha riferito il parente.