FIRENZE
Finalmente ci siamo, attendeva da tempo questo momento per centrare l’impresa della vita: vincere l’oro olimpico nella 4x100 stile libero dopo l’argento conquistato a Tokyo tre anni fa.
Zazzeri, è sempre convinto che l’Italia possa farcela? Sarebbe la prima volta.
"Un’Olimpiade è sempre un evento che non può darti certezze, le emozioni a volte possono giocare brutti scherzi. Le avversarie ci sono, e dobbiamo aver rispetto di tutte. Ma fra i possibili protagonisti ci siamo pure noi, anche perché questa volta abbiamo allargato la rosa".
Cioè?
"Nel gruppo, oltre a me, Miressi, Ceccon e Frigo, ovvero lo stesso quartetto di Tokyo, sono entrati anche l’altro fiorentino Leonardo Deplano e il debuttante Paolo Conte Bonin; questo ci permetterà di gestire al meglio le energie".
Sarebbe peraltro un trionfo meritato dopo anche i due argenti mondiali.
"Stiamo lavorando per colmare quel piccolo gap che ancora ci separa dagli Stati Uniti, che rimangono i favoriti, ma mentalmente siamo pronti per buttarci nella mischia".
Emozionato più ora o tre anni fa a Tokyo?
"In un certo senso più ora: quella fu un’Olimpiade strana, senza pubblico, col Covid che era ancora una minaccia. Parigi mi incuriosisce e mi stimola".
Come si prepara?
"Nuotando il più possibile, con molta disciplina e tenendo ben in mente l’obbiettivo".
Chi la segue?
"Paolo Palchetti è sempre al mio fianco, la sua presenza mi dà fiducia e sicurezza".
E come va col disegno?
"In questo momento non ho molto tempo da dedicargli, ma a Parigi mi porterà dietro il materiale e a Giochi finiti mi tratterrò lì un po’ di tempo per occuparmi anche di arte".
Qualche curiosità?
"La prima Olimpiade che vidi in tv fu quella di Atene nel 2004, avevo 10 anni, e mi appassionai alla gara di ginnastica di Igor Cassina che vinse l’oro. Igor lo ha saputo e proprio in questi giorni mi ha scritto un bel messaggio facendomi un grande ‘in bocca al lupo’".