Il balzo in avanti dell’oreficeria aretina compensa le perdite della pelletteria e fa crescere l’export toscano. Il dato emerge dal monitor dei distretti e dei poli tecnologici, realizzato dal Research Department di Intesa Sanpaolo e aggiornato al primo trimestre 2024. Fra gennaio e marzo dunque, l’export in questi ambiti è stato pari a 9 miliardi di euro, registrando un +20,9%, nettamente superiore al dato nazionale (+3,6%). Un apporto fondamentale è arrivato dal distretto dell’oreficeria di Arezzo (+133,4%) e dal polo farmaceutico toscano (+44,7%) prime due realtà per esportazioni nel 2024. Il quadro è però molto eterogeno, soprattutto nei distretti del sistema moda dove, a fronte delle crescite dell’oreficeria, si rilevano cali importanti nella pelletteria e nelle calzature di Firenze (-23,2%). Si distingue il distretto dell’abbigliamento di Empoli che, nel 2024, ha mostrato una crescita del +10,2%, soprattutto grazie alle vendite in Vietnam e agli incrementi in Cina, Stati Uniti ed Emirati Arabi Uniti.
In rallentamento invece il distretto del tessile e abbigliamento di Prato: le esportazioni si sono ridotte di 35,6 milioni di euro (-6,3%) per le minori vendite verso Francia, Germania e Stati Uniti, solo in parte compensate dalla crescita verso la Polonia. Bene farmaceutica e biomedicale, con un incremento del +41,6%, radicato soprattutto a Firenze e Siena e che vede come principali mercati di sbocco gli Stati Uniti, che coprono il 42% dell’export. Continua il trend positivo della filiera agro-alimentare, grazie ai risultati dell’olio toscano (+71,7%) e dei vini dei colli fiorentini e senesi (+7,4%), mentre il florovivaismo di Pistoia si attesta a un -2,3%.
Buoni risultati anche per il comparto dei trasporto (+31%, sostenuto da nautica di Viareggio e camperistica della Val d’Elsa), mentre il cartario di Lucca ha visto un calo di 71,6 milioni (-17,9%) rispetto al gennaio-marzo 2023. "Nei primi mesi dell’anno, i distretti e i poli tecnologici toscani hanno mostrato ancora una volta la loro solidità, con andamenti molto positivi soprattutto nei comparti che stanno lavorando per cogliere le opportunità di trasformazione in ottica green, digitale e di transizione 5.0 – ha commentato Tito Nocentini, direttore regionale Toscana e Umbria di Intesa Sanpaolo –. Interventi, questi, necessari e utili alla competitività delle imprese, che la nostra banca sostiene con un programma da 120 miliardi di euro da qui al 2026, di cui 9 miliardi in Toscana, e che si rivolge anche alle realtà più piccole. Proprio in Toscana abbiamo attivato circa 83 contratti di filiera, con oltre 1.650 fornitori e un giro d’affari complessivo di oltre 9 miliardi di euro a beneficio del ‘made in Tuscany’".