di Giovanni Ballerini
Debutta sul podio dell’Ort per il concerto di Pasqua, che si tiene stasera alle 21 al Teatro Metropolitan di Piombino e domani alla stessa ora al Teatro Verdi di Firenze, la direttrice del Teatro Mikhailovsky di San Pietroburgo. Si chiama Alevtina Ioffe ed è una musicista di grande carattere e talento, l’unica a essere riuscita a sfondare in Russia il tetto di cristallo che avvolge metaforicamente il suo paese, divenendo la prima donna a capo di una grande istituzione, come il teatro di San Pietroburgo.
Alevtina Ioffe, classe 1980, da tempo dirige sui podi europei e americani, caratterizzando i concerti con la sua coinvolgente energia, la creatività, coltivata negli anni come direttore musicale del Teatro dell’Opera e del balletto statale di Mosca per il pubblico giovane.
La Ioffe guiderà per la prima volta l’Orchestra della Toscana in questi concerti in cui avrà al suo fianco, come solista, la giovane violinista italo-romena Anna Tifu, uscita dalla scuola di Salvatore Accardo, che in una già lunga carriera internazionale, vanta collaborazioni con Carla Fracci, Andrea Bocelli, John Malkovich. Trentasette anni, apprezzata in tutto il mondo, in molti la riconosceranno anche per essere, assieme a Riccardo Muti, Giuseppe Tornatore ed Eleonora Abbagnato testimonial nella campagna pubblicitaria 2011 di Alitalia. Ma, torniamo al concerto di Pasqua che per l’occasione è dedicato a composizioni di Cajkovskij, Dvorák e Brahms.
Il tardo romanticismo è il repertorio d’elezione della direttrice d’orchestra russa. Di Cajkovskij, che da buona russa ha nel sangue, propone la Suite Mozartiana: omaggio al compositore di Salisburgo (che Cajkovskij ammirava) concepito nel 1887 per celebrare il centenario della prima esecuzione, a Praga, del Don Giovanni. Alla città di Praga, dove la Suite Mozartiana ebbe il battesimo, è legata anche la Suite ceca di Antonín Dvorák (1879), un seguito di danze che richiamano stili, forme e profili melodici della musica popolare boema. Una di quelle partiture ispirate alla musica popolare che hanno rivestito un ruolo fondamentale nel proiettare Dvorák verso il grande successo internazionale.
Proprio nello stesso 1879 debuttò a Lipsia il Concerto op.77 di Brahms (in apertura del programma), uno dei capolavori assoluti per il violino, tagliato a misura di un grande virtuoso dell’epoca, Joseph Joachim, amico strettissimo del compositore. Solista, come dicevamo è la giovane violinista Anna Tifu, un’ex bambina prodigio che si innamorò del violino ascoltando il padre, solista dell’Orchestra di Bucarest, provare a casa il Concerto di Cajkosvkij. Un percorso, il suo, fatto di tanta disciplina e dedizione che l’ha portata a 12 anni a debuttare alla Scala di Milano e a diventare una delle migliori interpreti della sua generazione.