Firenze laboratorio internazionale su cambiamento climatico e biodiversità grazie a un accordo da 4,5 milioni con la Fondazione Capellino. È il progetto promosso da Palazzo Vecchio grazie alla Fondazione che individua 10 aree della città da trasformare e studiare, per vedere gli impatti del cambiamento su isole di calore, qualità dell’aria, biodiversità, Co2. Per il periodo 2023-2032 sarà individuato un team di ricerca per un progetto unico a livello internazionale in cui Firenze diventeràn laboratorio a cielo aperto per studiare le soluzioni migliori per contrastare i cambiamenti climatici. Questi gli obiettivi del protocollo d’intesa tra l’amministrazione comunale e la Fondazione Capellino presentato ieri dal sindaco Dario Nardella, dall’assessore Andrea Giorgio e dal presidente della Fondazione, Pier Giovanni Capellino.
L’obiettivo, su dieci anni, è la misurazione dell’efficacia degli interventi di mitigazione del cambiamento climatico in città e, attraverso la modellizzazione di dieci aree specifiche. Saranno scelte in relazione alle caratteristiche omogenee in termini di morfologia e materiali urbani: si va da tipologie ad alta densità edilizia tipica dei centri storici a zone via via più aperte comprensive anche di elementi vegetali fino a comprendere aree industriali e commerciali (per esempio parcheggi) dove verranno sperimentati interventi di mitigazione. Quattro aree sono già state individuate e verranno analizzate nei prossimi mesi per poi procedere a progettare: piazza Artom e il piazzale antistante l’ingresso della Mercafir lungo viale Guidoni; piazza Bartali; piazza Ferraris. Per ciascuna tipologia verranno attivati sistemi di monitoraggio dei parametri fisici e dei servizi ecosistemici. Si tratta di raccogliere dati per identificare quelle strategie di adattamento che rendano l’ecosistema più resiliente, e siano in grado di influenzare il modello di sviluppo urbano.
E’ stata inoltre individuata un’area laboratorio ‘pilota’ a cielo aperto per la creazione di un habitat che valorizzi la biodiversità urbana, ovvero la sponda destra dell’Arno dall’Indiano all’autostrada. "Le città - afferma il sindaco Dario Nardella - sono le responsabili in Europa dell’80% delle emissioni e dell’inquinamento, sono quindi causa del problema e la soluzione al tempo stesso". "Sono orgoglioso - dice l’assessore Andrea Giorgio – che Firenze diventi un luogo di ricerca per il futuro delle città, e del fatto che questo progetto di portata internazionale viva di scienziati ed esperti fiorentini, è la dimostrazione che la città ha enormi risorse di sapere e conoscenza".