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Lotta al caporalato in agricoltura. Fare squadra è la strategia toscana

Va avanti l’intesa fra Regione e categorie per combattere lo sfruttamento. Obiettivo: "più tutele e dignità"

Lotta al caporalato in agricoltura. Fare squadra è la strategia toscana

E’ stato prorogato di un anno i l ’Protocollo sperimentale contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura’, lo strumento con il quale la Regione Toscana, con gli altri firmatari, contribuisce a innalzare i livelli di legalità e di salute e sicurezza sul lavoro in agricoltura.

Firmato nel 2021 da Regione Toscana, Ispettorato interregionale del lavoro di Roma, direzione regionale Inps, direzione regionale Inail, Cgil Toscana, Flai-Cgil Toscana, Cisl Toscana, Fai-Cisl Toscana, Uil Toscana, Uil-Uila territori toscani, Coldiretti Toscana, Cia Toscana, Confagricoltura Toscana, l’Agci Toscana, la Lega regionale Toscana cooperative e mutue e la Confcooperative Toscana, il protocollo impegna le istituzioni e le parti sociali a proseguire gli impegni assunti con il protocollo sperimentale contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura e a operare sul territorio contro lo sfruttamento.

Tre gli assi principali su cui ci si muove: attivare interventi coordinati tra gli organismi pubblici di controllo e quelli paritetici di prevenzione, anche attraverso la condivisione delle banche dati e delle risorse utili a rendere più efficiente ed efficace l’azione di vigilanza nel settore agricolo; promuovere azioni concrete a garanzia delle condizioni di legalità nonché di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro nel settore agricolo, anche mediante misure di semplificazione amministrativa; valorizzare e incentivare le attività economiche del settore agricolo e i prodotti d’eccellenza delle imprese che operano in condizioni di legalità e sicurezza.

"La proroga – dice la vicepresidente della Regione e assessora ad agricoltura e sviluppo rurale Stefania Saccardi – consente un consolidamento dell’impegno che abbiamo avviato contro lo sfruttamento della manodopera illegale e conferma la direzione intrapresa verso un sistema produttivo agroforestale sempre più responsabile e un lavoro agricolo con maggiori tutele e dignità. Grazie a questo grande lavoro di squadra condotto assieme al tavolo regionale, continuiamo a offrire a chi fa impresa in agricoltura la possibilità di agire con maggiore consapevolezza e serenità". Dice l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini: "Questo documento dà un contributo fondamentale per diffondere una più ampia cultura della sicurezza".

"La Toscana sappiamo che non è immune da fenomeni di caporalato e sfruttamento – dice l’assessora al lavoro Alessandra Nardini - e per ciò il rispetto dei diritti di lavoratrici e lavoratori è oggetto costante della nostra attenzione. Ora contribuiamo a diffondere e rafforzare consapevolezza e svolgere una funzione di prevenzione e controllo nel settore agricolo, per innalzare gli standard di qualità e dignità del lavoro".

R. E.