Firenze, 26 novembre 2021 - "Il motivo che mi ha spinto a entrare a far parte di “Luce!“ è proprio perché io credo profondamente nella possibilità di creare ponti. Per me la diversità è una ricchezza. È grazie alla diversità che avviene tutta la meraviglia del mondo". Parola di Francesca Vecchioni, figlia del cantautore e mamma di Nina e Cloe, delle quali condivide la genitorialità con l’ex compagna Alessandra Brogno. Attivista nel sociale e membro del Comitato scientifico di “Luce!“, Francesca Vecchioni è stata la prima italiana apparsa sulla cover di un giornale per famiglie con la compagna e e le loro figlie.
Una storia di ordinaria diversità, una delle tante messe in luce dal progetto editoriale del gruppo Monrif che martedì prossimo, 30 novembre festeggerà il suo primo anno di vita al Teatro della Pergola (ingresso gratuito, necessaria la prenotazione su www.unannodi.luce.news) con le persone che hanno dato voce al canale digitale, i personaggi che lo hanno sostenuto, gli sportivi e gli artisti che l’hanno arricchito festeggeranno insieme ai lettori questo grande successo.
Ospite d’onore della serata, Francesca Michielin, da sempre molto sensibile alle tematiche sociali: i brani “Stato di natura“ e “Bolivia“ sono stati nominati, nel 2021 e nel 2019, per il Premio Amnesty International Italia, riconoscimento riservato a brani che toccano tematiche legate ai diritti umani e ambientali. Chiamata da Stella McCartney per il suo StellaFest, il festival digitale organizzato dalla stilista contro la violenza sulle donne, La cantautrice, sui suoi profili social si è detta "onorata" di partecipare alla grande “Festa di Luce!“.
Fra i tanti personaggi che prenderanno parte dall’evento, anche Ambra Sabatini, la campionessa dei 100 metri piani alle Paralimpiadi di Tokyo 2021. Insieme con le compagne di nazionale Martina Caironi e Monica Contraffatto, l’atletaa 19enne di Porto Ercole ha composto il trio delle meraviglie: "La diversità ci rende unici e la disabilità e una forma di diversità - sorride Ambra - : non va ignorata, né vista con compatimento. Si è persone anche se manca un arto. Importante è che funzioni il cuore. E il cervello".