Firenze, 13 novembre 2024 - Tutti a Firenzuola conoscevano Luciano Ardiccioni, e sono stati addolorati dalla sua morte. Professore di filosofia di lungo corso, aveva scelto questo posto come luogo del cuore, della sua azione sociale, culturale e politica. Non ha solo scritto manuali di filosofia, ma l’amore per il territorio si è riversato nelle ricerche di storia locale, soprattutto sul periodo del fascismo e della seconda guerra mondiale.
Animato da un grande rigore metodologico, prima curò uno dei libri sulla storia del passaggio della Linea Gotica “Firenzuola attraverso la guerra”, poi collaborò alla pubblicazione di un diario di un ebreo che fu salvato da due famiglie firenzuoline. E si occupò anche dell’attività degli antichi coltellinai di Scarperia. Si è impegnato anche concretamente per il territorio, arrivando, nel 2004, a candidarsi a sindaco a capo di un gruppo civico di sinistra e della lista “Per un’altra Firenzuola”. Sedette in consiglio come capogruppo di opposizione.
Tutti lo ricordano come un uomo poliedrico dunque, di grande cultura, e un precursore. In un momento storico in cui i social non esistevano ancora, lui già fece scuola con i suoi comunicati stampa e notiziari. Ardiccioni fondò con Rosanna Marcato e altri i Cittadini in difesa del Santerno. Ha trovato la morte nella sua casa fiorentina, a causa di un incendio che gli ha provocato ustioni di terzo grado sul 60 per cento del corpo, in particolare su schiena e gambe, che gli sono state fatali. Aveva 77 anni. Maurizio Costanzo