BARBARA BERTI
Cronaca

Luigi, morto nel vuoto: "È un dolore enorme". Cristinel ce l’ha fatta: "Lavoro solo per il pane"

L’operaio di Collesalvetti è precipitato insieme alla trave maledetta. A Careggi i tre muratori rumeni gravemente feriti ma fuori pericolo. Il racconto: "Mi sono cadute le macerie addosso, sono vivo per miracolo".

Luigi, morto nel vuoto: "È un dolore enorme". Cristinel ce l’ha fatta: "Lavoro solo per il pane"

Luigi, morto nel vuoto: "È un dolore enorme". Cristinel ce l’ha fatta: "Lavoro solo per il pane"

Una tragedia immane il cui bilancio provvisorio è di tre morti, due dispersi e tre feriti. Sono le vittime del crollo dell’impalcatura del cantiere del nuovo supermercato Esselunga, in costruzione in via Mariti nell’area dell’ex Panificio militare, alle 8,52 di ieri. Non ce l’ha fatta Luigi Coclite, un 59enne originario di Teramo ma residente da 30 anni a Vicarello, frazione di Collesalvetti in provincia di Livorno, il primo a essere estratto dalle macerie.

Luigi si era sposato 25 anni fa con Simona e aveva avuto due figli, Lucrezia e Alessio. Morena Gargani Gullini, la titolare della ditta Se.Po.C. di Santa Maria a Monte nel Pisano per cui lavorava l’uomo, è distrutta: "Era con noi da cinque anni, dopo aver gestito una ditta in proprio. Ma quello che è successo non c’entra niente con il fatto che fosse esperto o meno. Poteva capitare a chiunque e in qualsiasi momento. Lui era sulla copertura per manovrare la pompa del calcestruzzo, quando la trave sotto ha ceduto e si è portata dietro tutto. Una tragedia". Gli altri operai morti sarebbero di nazionalità magrebina, così come i dispersi per i quali le operazioni di ricerca sono andate avanti tutta la notte. I tre operai che si sono salvati, tutti romeni, che al momento del cedimento si trovavano nel punto più alto del cantiere, sono stati prontamente soccorsi e trasferiti all’ospedale di Careggi e non sarebbero in pericolo di vita. "Grazie alle tante esercitazioni, appena abbiamo saputo del disastro è scattata la macchina dei soccorsi e l’ospedale si è preparato per dare tutte le cure necessarie ai feriti" spiega Stefano Grifoni, direttore del pronto soccorso di Careggi. "Siamo vicini alle famiglie - aggiunge Daniela Matarrese, direttrice generale di Careggi -. Ringraziamo la città di Firenze perché grazie all’Asl Toscana Centro, al 112, al 118 e alla Struttura maxi emergenza abbiamo avuto immediata contezza di questa maxi tragedia, ci siamo potuti preparare, fermare le sale operatorie". E, infatti, il 48enne G.C. con un importante ematoma alla testa è stato subito operato e trasferito in neurochirurgia, mentre T.C. di 36 anni è stato ricoverato in terapia intensiva con lesioni alla milza e una frattura. Qualche costola rotta, oltre alla scapola, e varie ferite per Cristinel Spataru, 51 anni, il meno grave dei tre, arrivato al pronto soccorso in codice giallo. "Ho fatto un volo dal terzo piano, poi mi è cascato tutto addosso" racconta ripetendo senza fine "è un miracolo" e che "si lavora a malapena per il pane".

Il primo a far visita al ferito è stato il governatore Eugenio Giani: "Mi ha detto di non ricordare nulla, forse è svenuto. Però è lucido". Poche parole scambiate anche con Sara Funaro, assessora al Welfare di Palazzo Vecchio, che ha subito attivato il supporto psicologico garantito dalla convenzione stipulata tra la Municipale e l’Ordine degli psicologi. Nel primo pomeriggio di ieri, a far visita all’operaio ferito, è arrivato anche il figlio George, accompagnato dalla moglie. La coppia si è precipitata a Firenze da Padova, dove vive e lavora. "Mi ha riconosciuto subito, per fortuna sta bene" dice il 24enne, visibilmente angosciato per il padre che lavora per una ditta "che lo manda sempre in trasferta, una settimana in un posto, una settimana in un altro". Il figlio del ferito si fermerà a Firenze per qualche giorno per stare vicino al padre, ospite della Fondazione Kennedy, uno dei luoghi messi a disposizione del Comune per accogliere i familiari delle persone coinvolte nel crollo.