GABRIELE MANFRIN
Cronaca

L’ultimo saluto. Rabbia e sconforto. In centinaia in chiesa per l’addio a Lorenzo

La chiesa gremita al Galluzzo per il funerale del 43enne morto dopo uno scontro con una moto rubata che andava contromano. Le parole di Rodari, la commozione degli amici e le lacrime della famiglia.

L’ultimo saluto. Rabbia e sconforto. In centinaia in chiesa per l’addio a Lorenzo

"E’ una morte assurda, in cui non riusciamo a trovare nessun risvolto positivo". E’ interrotta dai singhiozzi del pianto, la voce di Letizia, sorella di Lorenzo Brogioni. Il 43enne ucciso nella notte tra lunedì e martedì da una moto rubata lanciata a velocità folle, in via Gioberti imboccata contromano fino a quel terribile schianto.

Nella chiesa del Galluzzo, non c’è rimasto nemmeno un posto a sedere. Ci sono gli amici di Lorenzo, c’è la sua comunità, il suo paese. Ci sono persone di tutte le età, che ieri mattina erano stretti in un grande abbraccio, fatto di dolore e incredulità. Ma anche di rabbia. C’è la sua famiglia, c’è sua sorella che ha ricordato come Lorenzo sia sempre stato vicino a sua madre. C’è il babbo Renzo che era stato provveditore della Misericordia del Galluzzo e che conosce tutto il paese. C’è anche la sua ragazza.

Le espressioni delle persone arrivate a dare l’ultimo saluto a quella vita spezzata, non lasciano spazio all’interpretazione, è una tragedia. La notizia ha portato sgomento nella frazione del Galluzzo, dove Lorenzo era cresciuto ma dove non viveva più da tempo. E infatti il paese è tutto lì, ci sono centinaia di persone. Arrivano nella parrocchia, abbracciano Renzo.

Il dolore e la malinconia, di vedere un 43enne andarsene così presto senza colpa, sono nell’aria. C’è molta delusione, ma questa, in poco tempo lascia spazio alla sofferenza. E’ li, si sente nitidamente, si percepisce quando la sorella di Brogioni prende il microfono e spende parole d’amore, anche nei confronti della loro madre. Se ne sente l’odore quando la fidanzata di Lorenzo sale sul pulpito e legge una filastrocca di Gianni Rodari dedicata al suo compagno. “Il cielo è di tutti“ si chiama. Quelle parole, che si susseguono con una cadenza quasi fiabesca, diventano invece strazianti. "Il cielo è di tutti gli occhi, ed ogni occhio, se vuole, si prende la luna intera, le stelle comete, il sole", e ancora "Spiegatemi voi dunque, in prosa o in versetti, perché il cielo è uno solo e la Terra è tutta a pezzetti?". E’ il pianto a interromperla, a cui segue un applauso. Di quelli sinceri, che esprimono vicinanza. Ma che non bastano gli applausi a colmare il vuoto lasciato, lo sanno tutti. Tra due giorni Lorenzo avrebbe compiuto 44 anni.

Tra la folla c’è anche l’assessora del Comune di Firenze Sara Funaro e la presidente del quartiere tre Serena Perini. C’è anche la Misericordia del Galluzzo, vestita di nera, a lutto, insieme al provveditore Michele Nesi. Sono loro, i confratelli, che hanno portato la bara dentro la chiesa. E che l’hanno accompagnata nell’ultimo viaggio verso il carro funebre. Tra la folla non ci sono parole e anche quando ci sono trasmettono dolore, e soprattutto rabbia. Ci ha provato provato il parroco, don Francesco, durante la messa a consolare i familiari e gli amici . Spendendo parole di fede ha espresso tutta la vicinanza per la morte ."La vita di Lorenzo è già vita nuova, è già vita vera" ha detto, anche lui commosso. Insieme al parroco a celebrare la messa anche don Alessandro Santoro.

I presenti descrivono Lorenzo come una persona solare, a tutti gli effetti "un ragazzo per bene".

Nel frattempo proseguono le indagini, il desiderio della comunità di vedere i responsabili della morte di Brogioni è più forte che mai. Perché in via Gioberti, l’altra notte, avremmo potuto esserci tutti.