OLGA MUGNAINI
Cronaca

Lungo viaggio verso la notte. Lavia e il dramma dei Tyrone. Tra amarezza, famiglia e lacrime

Il capolavoro scritto nel 1941 da Eugene O’Neill arriva alla Pergola da stasera a domenica . Domani alle 18 visita dietro le quinte dello spettacolo per scoprire i segreti della scenografia.

Il capolavoro scritto nel 1941 da Eugene O’Neill arriva alla Pergola da stasera a domenica . Domani alle 18 visita dietro le quinte dello spettacolo per scoprire i segreti della scenografia.

Il capolavoro scritto nel 1941 da Eugene O’Neill arriva alla Pergola da stasera a domenica . Domani alle 18 visita dietro le quinte dello spettacolo per scoprire i segreti della scenografia.

"Le vite degli uomini sono fatte di tenerezza e violenza. Di amore e disprezzo. Comprensione e rigetto. Di famiglia e della sua rovina". Gabriele Lavia porta in scena il capolavoro del drammaturgo statunitense Eugene O’Neill, ‘Lungo viaggio verso la notte’, nella veste di interprete e regista. Sul palco insieme a Federica Di Martino, Lavia sarà alla Pergola da stasera a domenica, per raccontare un impietoso viaggio nell’amarezza di un fallimento senza riscatto, immergendosi nella dolorosa intimità della famiglia Tyrone, protagonista del più autobiografico dramma di Eugene O’Neill.

Scritto tra il 1941 e il 1942, ‘Lungo viaggio verso la notte’, fu rappresentato per la prima volta a Stoccolma nel 1956 e vinse il Premio Pulitzer l’anno successivo, dopo la morte dell’autore. Si tratta di un’opera-confessione, in cui i membri di una famiglia – su tutti un padre e una madre – si accusano, si tormentano e precipitano sé stessi oltre ogni canone di umanità. Ambientato nel 1912, il dramma, racconta una giornata della famiglia Tyrone, tra conflitti, dipendenze e segreti dolorosi, fra un attore famoso, ormai in declino, una moglie vittima della dipendenza da oppiacei, due figli in lotta con i propri demoni.

L’intera vicenda si svolge tra le pareti di una casa borghese e nell’arco di una sola notte, durante la quale le vite dei personaggi non sono che una somma di tenerezza e di violenza, di amore e disprezzo, comprensione e rigetto, di rapporti di famiglia e della loro rovina. E qui sta il cammino sorprendente della messa in scena: il padre dell’autore era stato un attore di grande successo, come il protagonista della sua opera teatrale. La casa-prigione della ’famigliaccia’ che O’Neill racconta è proprio casa sua: il padre di O’Neill era stato un attore di grande successo, come il protagonista della sua opera teatrale. In scena anche Jacopo Venturiero, Ian Gualdani, Beatrice Ceccherini.

Mercoledì 12 marzo, alle 18, visita dietro le quinte dello spettacolo per scoprire i segreti della scenografia e della messa in scena. Ingresso libero con prenotazione online su https://tinyurl.com/visitadietrolequinte