
Michele Mordini, allevatore, affronta attacchi di lupi al suo gregge e cane da pastore, con gravi danni economici.
Michele Mordini, allevatore firenzuolino, stavolta è proprio sconsolato. Non sono bastate 26 tra pecore e agnelli uccisi, nelle settimane scorse, nel suo gregge a Poggio Tignoso. Adesso i lupi hanno aggredito, per due volte nel giro di una settimana, uno dei suoi cani da pastore, una femmina, incrocio tra un maremmano e un pastore dei Pirenei. L’animale l’ha scampata, ma ha riportato ferite in varie parti del corpo. E quello capitato a Mordini è un altro episodio che si aggiunge a una lunga serie di attacchi. "Ormai sono troppi nelle nostre zone – continua a ripetere l’allevatore -. Bisogna intervenire." I lupi , sicuramente un branco piuttosto numeroso, già gli aveva dimezzato il gregge. Che era formato da cinquanta pecore, ne sono rimaste la metà. Ora il cane: "Ne ho due, il maschio sta più a protezione del gregge, mentre la femmina, quando sente il lupo, parte all’attacco. Ma ha avuto la peggio, erano in diversi. La prima volta ha ricevuto qualche morso. Poi, l’altro giorno l’ho trovata accucciata nella struttura in legno dove tengo una parte dei materiali, al Sasso di San Zanobi, prima di Piancaldoli. Era in un lago di sangue: "Aveva il collo bucato, morsi sopra l’attaccatura delle orecchie, ferite alla coscia dove la carne era strappata. Non so cosa sia accaduto di preciso, era notte: non so se sono entrati i lupi nel recinto, o se è saltata fuori lei. Ora sembra fuori pericolo, cammina male, ha dolore alla testa e all’orecchio, è sotto cura antibiotica. Ma lì non ce la riporto, prima o poi la trovo uccisa. Volevo prendere due cani antilupo, da attacco, ma hanno costi esorbitanti: 3-4000 euro per due cuccioli non li posso spendere". Michele Mordini lo confida: "Quando i lupi attaccarono il gregge mi chiesi se ne valeva la pena. Ora me lo chiedo ancora di più: non so se conviene andare avanti, o chiudere tutto come fanno tante aziende. Alla fine lavori per niente, tra burocrazia e lupi. Non siamo tutelati, e la tentazione di smettere è sempre più grande". Il freno maggiore è la paura: "Ora che faccio con le nostre mucche? Qui da noi gli animali stanno fuori 5-6 mesi l’anno in pastura. Ma sono a rischio anche loro, ne ho trentacinque, temo attacchi". Poi c’è l’aspetto economico: il danno causato dall’attacco dei lupi alle pecore è costato quasi 15mila euro. Ma Mordini non ha chiesto rimborsi: "Non ne valeva la pena, perché ti rimborsano solo le pecore morte rimaste sul campo, non quelle portate dai lupi nel bosco. E ci sono le spese del veterinario, quelle dello smaltimento". Poi ci sono i costi per le recinzioni elettriche, altre migliaia di euro. E andrebbero ricomprati gli animali: "La mia è un’azienda biologica e quindi devo rivolgermi ad altri allevamenti bio: ho contattato, per acquistare trenta pecore, un allevamento nelle Marche, mi hanno chiesto 300 euro a capo, più l’iva, più il trasporto. Troppo".
Paolo Guidotti