Elettra Gullè
Cronaca

L’urlo di dolore di via Pietri, a Novoli: “Ostaggi del degrado da troppo tempo. Ora basta”

I cittadini denunciano “accampamenti, discariche illegali e presenza di personaggi poco raccomandabili che abusano di alcol ed hanno trasformato parte dell’area in una toilette a cielo aperto”

protesta via Pietri

PRESSPHOTO Firenze, abitanti di via Pietri protestano per la chiusura abusiva di un tratto della strada Giuseppe Cabras/New Press Photo

Firenze, 12 novembre 2024 – “Siamo stufi di vivere tra sporcizia e degrado. Quest’area deve essere riqualificata al più presto. Non siamo cittadini di serie b”. Cresce ogni giorno di più l’esasperazione tra i residenti delle case popolari di via Pietri, al momento l’unico palazzo della via. “Le case ci sono state consegnate nel 2004 - racconta Cristina Poggiali, rappresentante dell’autogestione delle case popolari -. Sono dunque vent’anni che combattiamo contro i mulini a vento”. I cittadini denunciano “accampamenti, discariche illegali e presenza di personaggi poco raccomandabili che abusano di alcol ed hanno trasformato parte dell’area in una toilette a cielo aperto”. Soprattutto d’estate, convivere con urla e schiamazzi è diventato impossibile.

Via Pietri, dove all’inizio affaccia la Caritas, “che certo non aiuta sotto il profilo delle persone che frequentano la zona”, ad un certo punto s’interrompe a causa di un cancello, bollato come “abusivo” dai residenti, il quale delimita un ampio terreno privato.

È lì, tra rovi, alberi pericolanti e sporcizia di ogni genere, che secondo gli abitanti ci sono “vari orti, a nostro avviso anch’essi abusivi, come del resto gli allacci all’acquedotto”. Ma la proprietà smentisce: “Non è vero che gli orti sono abusivi”. È la stessa cosa che ci dice un anziano, mentre arriva a bordo della sua bici. “E’ tutto in regola”.

Ma sul degrado della zona non ci possono essere dubbi.

Passeggiando lungo la stradina sterrata, che dovrebbe sfociare in via di Carraia, ci imbattiamo in carcasse di motorini, in rifiuti edili, perfino in un condizionatore. “Ecco, fu rubato dai nostri garage”, non hanno dubbi gli inquilini di via Petri. “Pensare che, una volta riqualificato, questo potrebbe essere un bel polmone verde per il quartiere, oltre che un prezioso passaggio per raggiungere comodamente la tramvia e la scuola Bargellini”. “Ci sono alberi da frutto e animali selvatici, come cerbiatti e daini - prosegue Poggiali -. Ma la zona è disseminata di trappole. In una di queste, il mio gattino perse una gamba”.

In passato, l’area fu occupata da giostrai e rom. Poi, il terreno fu invaso da senzatetto, che costruirono tendopoli negli anni abbattute dall’amministrazione comunale. Insomma, un problema annoso, del quale al momento non si intravede una soluzione.

"In passato abbiamo fatto molte segnalazioni, ma nessuno sembra voler prendere provvedimenti definitivi”, allargano la braccia i cittadini.

"Oltre al degrado visibile, c’è un costante via vai di persone che bivaccano e abbandonano rifiuti ovunque," aggiunge Marco Ferraiuolo, un altro residente. "Ci sono anche ospiti della Caritas e altre persone che, ottenute in qualche modo le chiavi del cancello, entrano e fanno quello che vogliono”.

"Ci è stato tolto il diritto di godere di un’area verde”, denuncia Franca Paoli, una delle residenti storiche. "Questa strada - aggiunge, - una volta riqualificata sarebbe un prezioso anello di ricongiungimento al quartiere”. Da parte sua, il presidente del quartiere 5, Filippo Ferraro, ammette che “esiste un piano di recupero per questa zona, ma è bloccato perché il proprietario non ha mai dato avvio ai lavori. Il comune di Firenze ha perso le sue battaglie legali per togliere il permesso a costruire, dato che da troppo tempo non viene fatto niente. Così, l’area resta ostaggio del degrado”. Ci sono anche svariate segnalazioni alla polizia municipale e alla polizia provinciale, anche per la presenza di animali fuori habitat, ma per ora tutti i nodi rimangono al pettine. Ugo Serra, legale della proprietà, replica: "Attendiamo la pubblicazione del nuovo piano operativo. Nel frattempo, non possiamo far nulla. L’area è di interesse anche per un fondo inglese che ha intenzione di realizzare un intervento residenziale. Quanto agli orti, nessun abusivismo: ci sono contratti di comodato d’uso. E poi svolgono anche una preziosa funzione di controllo sociale”.