
Il caso a Lastra a Signa, il sindaco dem annulla l’evento. E scatta la rivolta
Concerto sì, concerto no. Così, il 25 aprile di Lastra a Signa, finisce in polemica. Al centro del contendere, l’appuntamento musicale previsto per le 18 di oggi e che avrebbe dovuto vedere protagonista la band ‘Quarto Podere’ fra rock e folk. Mercoledì, però, il gruppo ha ricevuto una mail in cui si annunciava che, visto il lutto nazionale per la morte del Papa, l’amministrazione aveva annullato il concerto. Da qui, la polemiche della band, con la pubblicazione delle mail sui social e una raccolta firme organizzata su Change.org per ripristinare l’evento.
"Vogliamo esprimere il nostro profondo sconcerto – si legge nella mail firmata Iacopo Biliotti, Alberto Favilli e Paquito Ernesto Chiti -. Il 25 aprile, festa della Liberazione dal nazifascismo, è un fondamento della nostra repubblica e riteniamo inaccettabile che una giunta di sinistra, in uno stato laico, scelga di negare la possibilità di commemorare in modo adeguato una giornata così significativa, oltraggiando la memoria di chi ha sacrificato la vita per la nostra libertà. La proclamazione del lutto nazionale di 5 giorni è l’ennesima dimostrazione di come questo governo strumentalizzi ogni evento per silenziare e reprimere ogni dimostrazione di dissenso. Siamo convinti che Papa Francesco, figura che rispettiamo profondamente, sarebbe stato contrario a questa cancellazione".
Anche l’Aduc ha preso posizione sul tema, parlando di Comuni "amministrati dalla Sinistra che, si potrà dire, sono stati più realisti del re". Alle critiche ha risposto il sindaco di Lastra a Signa (nella foto), Emanuele Caporaso (Pd). "Resto sorpreso da questo clamore per un concerto annullato in un calendario di tre giorni di eventi – ha detto - fra mercatini, esibizioni della banda, presentazione di un libro e video testimonianze. Il nostro Comune è, da sempre, in prima linea sul tema dell’antifascismo, tema che mi tocca anche da un punto di vista familiare e personale. Abbiamo ritenuto stonato organizzare un concerto sotto le bandiere listate a lutto. Una decisione di buonsenso, che non ha alcun legame che le posizioni di Roma. Abbiamo pensato che, in quel luogo e in quel momento, un concerto fosse poco rispettoso sia verso la sensibilità dei cittadini che verso un pontefice al quale ci sentiamo vicini proprio perché è stato il Papa degli ultimi, della pace e della fratellanza".
Lisa Ciardi