"È impensabile non prevedere alcun ritorno per la comunità a fronte della gestione economica di uno spazio pubblico dedicato a servizi per la collettività come un cimitero".
Il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini replica perentorio a Monsignor Caverni in merito alle proteste sollevate dalla Venerabile Confraternita del Santissimo Sacramento di San Piero a Ema, gestore del cimitero di Ponte a Ema e del suo crematorio in merito alla ’tassa’ sul passaggio della salma nel territorio comunale ripolese.
Il primo cittadino ricorda che l’attuale tributo "è frutto di una decisione assunta dal consiglio comunale nel 2018 e nel 2020 e confermata dal Tar e dal Consiglio di Stato". "In altri Comuni – precisa – vi è un canone di concessione, come ad esempio a Trespiano per Firenze. Per i cittadini non ci sono mai stati costi in più, anche perché i cittadini ripolesi e gran parte dei residenti nei Comuni limitrofi sono esentati". Al momento, sottolinea ancora il sindaco, "la tariffa del crematorio è già comprensiva del tributo in questione e il costo del servizio resta sempre uno dei più bassi a livello regionale. Vogliamo resti tale. Le persone che scelgono Ponte a Ema pagano meno, ad esempio, rispetto a Firenze, Siena ed Arezzo. I dati di cremazione a Ponte a Ema ogni anno si confermano importanti: 2576 lo scorso anno".
Se per la Confraternita, dichiara Casini, "si sostiene che anche a seguito dell’applicazione della tassazione, la gestione del crematorio è diventata troppo onerosa, torniamo a chiedere con spirito collaborativo (come già fatto a più riprese ma senza ottenere risultati) di poterne visionare i bilanci per accertarne lo stato attuale, fare una valutazione e poter trovare insieme una soluzione".
Altrimenti il sindaco lancia una soluzione alternativa: "Rivedere l’attuale rapporto di convenzione, sulla scia di quanto già avviene in altri Comuni che hanno sul loro territorio un forno crematorio e istituire il canone (e non il tributo) di concessione: ai cittadini non cambia molto, non costa un euro in più. Anche questo è stato oggetto di un confronto diretto con Monsignor Caverni, oltre che del lavoro proseguito tra i rappresentanti della Confraternita e gli uffici comunali in modo costante anche in questi ultimi mesi".
Casini conferma la propria apertura e disponibilità, "ma se non consideriamo i contenuti amministrativi di un accordo pubblico-privato e non si considera lo spazio di sintesi e buon senso della nostra amministrazione, ha poco senso avere aperto un tavolo di lavoro". "Restiamo sempre a disposizione per trovare una soluzione" conclude il primo cittadino di Bagno a Ripoli.
Manuela Plastina