Canè
Speriamo non sia stata solo una visita di cortesia. Sia perché i deputati della commissione hanno fatto bene il loro lavoro di monitoraggio, ma soprattutto perché Firenze non è una tappa qualunque vista la sua posizione (pessima) nella classifica del degrado e della (in)sicurezza delle città italiane. Qui il problema c’è. Se arriverà con contorni chiari a Montecitorio, e da lì al Governo, tanto meglio. Nel frattempo, però, sarà bene rimboccarsi ulteriormente le maniche e darsi da fare in loco. Far rispettare la legge, innanzitutto. Le occupazioni di alloggi, ad esempio. In corso ce ne sono 14, e una difficoltà nel risolverle: l’input deve venire dalle proprietà che spesso questo input non lo danno.
Con una domanda da uomo della strada: se io pianto una tenda in giardino, ospito due pusher senza tetto, e la cosa dà il via a un andirivieni di clienti, le forze dell’ordine, la magistratura, devono aspettare che io chiami o possono/debbono intervenire per stroncare il traffico illecito? L’esempio non è casuale, perché in quelle situazioni quasi sempre vengono commessi reati: spaccio, riciclaggio, violenze, come nel palazzo occupato dal 2018 in via Tevere a Sesto, dove il primo ottobre scorso è stata violentata una sedicenne. Forse non c’è bisogno del proprietario per entrare, verificare, e sgomberare. Se poi nel 2024 ci sono state 419 (!) spaccate, i furti con destrezza sono cresciuti del 47%, e si usa più il coltello in strada che in cucina; se le cose stanno così, e non solo, allora è chiaro che occorre lavorare sul disagio giovanile, sulla difficoltà di integrazione degli immigrati, sulla emergenza abitativa. Ma è altrettanto evidente che bisogna mettere in galera, e soprattutto tenercelo (!) chi delinque, e rispedire al mittente chi non ha i documenti o chi merita un daspo. Per raccogliere alla prossima visita, i complimenti del Parlamento. E quelli dei fiorentini.