di Paola Fichera
Senatore Renzi, ma lei lo sapeva che lo stadio Franchi ce l’avevamo anche sulla filigrana del passaporto?
"Il sovrintendente è un funzionario dello Stato che segue le leggi di questo paese. Al massimo domani la legge Sbloccacantieri con l’emendamento Renzi sarà in gazzetta ufficiale con la firma del presidente della Repubblica. Da quel momento per il signor sovrintendente della provincia di Firenze che il Franchi sia sul passaporto, sull’atlante geografico, sui libri di architettura non è più un problema. Lui non ha più titolo per occuparsene".
Sembra quasi una rivincita...
"Ho firmato quell’emendamento per cambiare ciò che era vincolato. Ho combattuto con la sovrintendenza in tanti momenti quando c’era da buttar giù la pensilina alla stazione, per fare le pedonalizzazioni in un certo modo. Ora sull’Artemio Franchi dico con forza che il sovrintendente non ha più titolo per parlarne. Basta.
insensibile all’architettura moderna?
"Una città non può diventare un cumulo di ricordi, nessuno deve toccare Palazzo Vecchio, gli Uffizi, Ponte Vecchio, Il Bargello, la chiesa di Orsanmichele... ma sostenere che non si possono mettere le mani sul Franchi significa condannare una città a non cambiare mai. Il Franchi è un bellissimo impianto, ma è vetusto e la Fiorentina ha tutto il diritto, direi il dovere, di cambiarlo come crede. Dopodichè se fosse per la sovrintendenza non ci sarebbe mai contemporaneità da nessuna parte. E una città si trasformerebbe in un cumulo di macerie. Noi abbiamo bisogno di investire e di innovare rapidamente anche sugli impianti sportivi".
E’ un’antica guerra quella fra il vecchio e il nuovo
"Se valesse il principio di Pessina per il Franchi alla fine a Firenze si morirebbe di fame. Parliamoci chiaro: lo stadio va rimesso a posto non solo per la Fiorentina, ma anche e soprattutto per creare posti di lavoro. Quest’idea che tutto è intoccabile che non si possa spostare una pietra senza che si arrabbino tutti porta alla fuga dei cittadini, all’impoverimento, la città diventerebbe un contenitore vuoto per i turisti. Una città, cito La Pira nel ’54 all’Isolotto, ha un’anima. Sbloccare i cantieri è un valore".
Si, ma ora chi decide?
"Guardi si può discutere di tante scelte fatte dalla sovrintendenza. A qualcuno non piace il Palagiustizia dell’architetto Ricci che ha una altezza tale da impattare sullo skyline di Firenze e capisco bene chi critica i pali della tramvia alla stazione. Ma non è una questione di gusti. Con questa legge decide la città di Firenze attraverso il consiglio comunale e la volonta popolare. Il Comune detterà le condizioni al privato, ma non è più la soprintendenza ad avere potere di vita e di morte"
Una scelta da ’rottamatore’.
"Non sono un distrutture. Nemmeno un vandalo o un barbaro. Con me sindaco le visite agli Uffizi, a Palazzo Vecchio, al Bargello, con le notti bianche e le giornate del fiorentino sono cresciute. Sono il sindaco del piano strutturale a volumi zero. Ho inaugurato la prima linea della tramvia e da premier ho finanziato le altre, abbiamo costruito il teatro del Maggio e si sono raddoppiati i mq delle biblioteche. Ma non posso accettare che sia un funzionario dello Stato a dire niet e bloccare Firenze".