REDAZIONE FIRENZE

Maestra di scultura e fede. Amalia Ciardi Duprè testimone del ’900

Amalia Ciardi Duprè, scultrice di grande talento e impegno civile, lascia un'eredità artistica e umana straordinaria. Il suo percorso segnato dalla passione per la scultura e dall'impegno sociale viene ricordato con ammirazione dalla famiglia e dalla comunità artistica.

Maestra di scultura e fede. Amalia Ciardi Duprè testimone del ’900

Amalia Ciardi Duprè, scultrice di grande talento e impegno civile, lascia un'eredità artistica e umana straordinaria. Il suo percorso segnato dalla passione per la scultura e dall'impegno sociale viene ricordato con ammirazione dalla famiglia e dalla comunità artistica.

Erede di una famiglia che annovera uno tra i più importanti scultori dell’800, Giovanni Duprè, Amalia prese il nome dalla prozia, figlia di Giovanni, anch’essa scultrice. Un destino segnato. Se n’è andata a 90 anni, Amalia Ciardi Duprè (nella foto mentre riceve il Premio Filo d’Argento), "straordinaria donna e artista, - ricorda la famiglia - fin dalla sua giovinezza sentì la sua vocazione per la scultura. Numerose sono state le sue partecipazioni alle mostre di arte sacra e a partire dagli anni ’60, dopo una riflessione sui temi della Passione e del dolore iniziò per lei un periodo ricco di commissioni. Collaborò con l’architetto Fagnoni alla decorazione della chiesa di Montebeni, con l’architetto Berardi per la decorazione scultorea della chiesa di San Bernardino a Borgunto, memorabile la grande statua in bronzo di Padre Pio per la chiesa di Cerignola". Dagli anni ’70 l’impegno civile di Amalia Ciardi Duprè si estese ai temi più dolenti dell’umanità come le stragi in Vietnam o il dramma della droga, vissuto attraverso le testimonianze delle detenute del carcere di Santa Verdiana e di Sollicciano alle quali insegnava il disegno. "Nel 1973 la sua opera San Giovanni Gualberto fu donata dai Vallombrosani al Papa Paolo VI ed entrò a far parte delle collezioni pontificie. - continua la nota - Il nome di Amalia resta insuperato nella straordinaria decorazione in terracotta dell’intera abside della chiesa di San Lorenzo a Vincigliata, uno dei cicli più vibranti ed emozionanti sulla storia della salvezza che la occupò per quasi dieci anni dal 1980 al 1989. Ma Amalia è stata un’artista nel senso completo della parola quando negli anni ’90 iniziò una serie di opere in bronzo dedicate ai miti etruschi esposte in una celebre mostra a Fiesole". Il suo più grande desiderio fu realizzare una Fondazione che conservasse la memoria della sua arte e un museo che accogliesse le opere che indicassero le tappe fondamentali del suo percorso artistico. I funerali domani alle 10,30 nel Duomo di Fiesole.