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Cronaca

Mafia in Toscana: "Un fatturato annuo di 15-20 miliardi di euro"

Al Poggio Imperiale iniziativa sul tema della legalità. Nannucci (Dia): "Il nostro territorio è ghiotto per gli investimenti mafiosi. I settori più facilmente colpiti sono il turistico, l’alberghiero e la ristorazione"

Un momento del convegno (New Press Photo)

Firenze, 9 maggio 2022 - “Non possiamo permetterci che lo Stato perda la sua lotta contro la mafia. Siamo purtroppo in una fase di regressione nella lotta al fenomeno mafioso, non certo per quanto riguarda il lavoro della magistratura, ma perchè la mafia non è più un tema all’ordine del giorno nel Paese. Per non parlare poi del fatto che la Corte Costituzionale ha messo in discussione il ‘fine pena mai’ per i mafiosi e il Parlamento fa fatica a creare una normativa efficace affinché i mafiosi a breve non escano dal carcere”. Parole che pesano come macigni quelle pronunciate stamani da Salvatore Calleri, presidente della fondazione Caponnetto nel corso dell’iniziativa ‘Il Poggio ricorda”, all'educandato della Santissima Annunziata.

Già, il 9 maggio. Una data legata alla morte di Aldo Moro e di Peppino Impastato, vittime rispettivamente del terrorismo e della mafia. “Non a caso abbiamo deciso di istituire questa data come un simbolo, per il nostro istituto, affinché venga sempre proseguito il percorso sulla legalità, contro tutte le mafie”, come ha detto Giorgio Fiorenza, presidente del cda dell’istituto statale, al Poggio Imperiale. Nel corso della mattinata si sono susseguiti gli interventi del capo centro Dia Firenze Francesco Nannucci, di Calleri, del consulente della commissione parlamentare antimafia Renato Scalia e del responsabile del gruppo 29 Febbraio, Alessio Micale. Presente anche il direttore dell’Usr, Ernesto Pellecchia.

In Toscana, ha spiegato Nannucci, “non esiste una mafia autoctona. Il nostro territorio è invece ghiotto per gli investimenti mafiosi. I settori più facilmente colpiti sono il turistico, l’alberghiero e la ristorazione. La mafia ahinoi ha una forte lungimiranza imprenditoriale. Non a caso siamo molto preoccupati per il Pnrr, il cui fiume di denaro senza dubbio attirerà anche società connesse alla mafia”. Per questo occorre non abbassare mai la guardia. La lotta alla mafia da parte della Dia, ha spiegato Nannucci ai ragazzi, “passa soprattutto attraverso il sequestro di immobili, terreni e attività riconducibili alla mafia”.

In Toscana, “investono soprattutto camorra, 'ndrangheta e mafia siciliana”. “Il fatturato delle mafie in Toscana è di 15-20 miliardi di euro l’anno - ha proseguito Calleri -. La mafia è su tutto il territorio, specialmente la costa, da Massa Carrara al grossetano. Su Firenze, si stima che il 70% delle nuove acquisizioni sia a rischio riciclaggio denaro sporco”. Come debellare la mafia, che “si adatta al territorio come un virus”? “Dobbiamo agire sulla prevenzione, partendo dalla consapevolezza che la mafia è presente e investe”. Si è poi parlato della strage dei Georgofili con Giuseppe Vitale, che è stato anche uomo della scorta del giudice Caponnetto. E poi il ricordo di Francesca Morvillo Falcone e del giudice Rosario Livatino. Nel pomeriggio, spazio a ‘Il Poggio solidale’, per parlare “del vile attacco russo all’Ucraina e delle sofferenze patite dai rifugiati e da chi sta resistendo come può nel Paese martoriato”, le parole di Fiorenza. Tra gli eventi clou, il recital della pianista ucraina Anastasiya Byshlyaha, il cui ricavato verrà interamente devoluto ad uno degli enti istituzionali che saranno indicati alla scuola dall’Ambasciata dell’Ucraina in Italia.