Firenze, 14 maggio 2016 - Il processo per la morte di Riccardo Magherini, morto nella notte tra il 2 e il 3 marzo 2014 mentre veniva arrestato dai carabinieri in una strada dell'Oltrarno, "è un processo contro l'Arma dei carabinieri". Così l'avvocato Francesco Maresca, legale di tre dei quattro militari imputati, insieme a due volontarie della Croce Rossa, di omicidio colposo, ha iniziato la sua arringa finale.
Maresca in precedenza aveva criticato quanto successo, "soprattutto all'inizio di questo procedimento", con le accuse e le minacce rivolte ai carabinieri, e anche ai suoi difensori, tanto che, ha detto, "la Procura fu costretta a fare un comunicato nel quale, tra l'altro, si diceva che nei filmati in possesso non era evidenziata nessuna violenza contro Magherini".
Per Maresca uno dei problemi di questo processo è il fatto che la difesa delle parti civili "vuol far diventare tutti uguali certi processi", ha detto citando il processo Cucchi e quello Aldrovandi. In entrambi i casi, così come per Magherini, il difensore è stato l'avvocato Fabio Anselmo.
Per Maresca, che ha definito comunque "un dramma, una tragedia" la morte di Magherini, non si può non sottolineare che il 40enne aveva assunto "volontariamente cocaina e alcol" e che i militari vennero chiamati in Borgo San Frediano per bloccare un uomo in "evidente stato di alterazione". Maresca ha poi chiuso la sua arringa chiedendo l'assoluzione per i militari; durante il suo intervento ha sottolineato quello che è stato il ruolo dei volontari, "anche loro erano chiamati a prendere in mano la situazione, perché questo richiede la loro preparazione", e soprattutto ha invitato il giudice a valutare la posizione del responsabile del 118 che dopo la prima chiamata non inviò subito l'automedica ma un'ambulanza con un equipaggio di volontari. Posizione quest'ultima che il pm Luigi Bocciolini aveva in un primo momento valutato e poi deciso per l'archiviazione.
In aula, stamani, dopo il richiamo fatto dal giudice all'ultima udienza sono presenti i volontari della Croce rossa, ma non con le loro divise rosse, e anche le magliette gialle degli amici di Magherini sono solo un paio. Fuori dal tribunale, invece, è appeso lo striscione con la foto del 40enne e la scritta "Riccardo Magherini presente".
Dovrebbe essere fissata una nuova udienza per le controrepliche. Lo ha fatto capire il giudice Barbara Bilosi subito dopo la fine dell'arringa dell'avvocato Maresca.