REDAZIONE FIRENZE

Magherita Cassano eletta presidente della Corte di Cassazione: chi è la magistrata dei record

È la prima donna a ricoprire questo ruolo. Fiorentina di nascita, Cassano è stata presidente della Corte d’appello di Firenze e “vice” del presidente uscente della Suprema Corte Pietro Curzio

Margherita Cassano, prima donna presidente della Cassazione

Margherita Cassano, prima donna presidente della Cassazione

Firenze, 1 marzo 2023 – Per la prima volta il Csm ha nominato una donna presidente della Cassazione. Si tratta di Margherita Cassano, in passato presidente della Corte d'appello di

Firenze e attualmente “vice” del presidente uscente della Suprema Corte, Pietro Curzio, a cui subentra.

Cassano è stata eletta all'unanimità dal Plenum del Consiglio superiore della magistratura presieduto dal capo dello Stato Sergio Mattarella. "Come di consueto, vorrei aggiungere con rammarico, non partecipo alla votazione", ha detto Mattarella. A 60 anni dalla legge 66/1963, che aprì alle donne l'ingresso in magistratura, Cassano è la prima al vertice della Suprema Corte, dove è presidente aggiunto dal luglio 2020. Sostituirà Pietro Curzio prossimo al pensionamento il 5 marzo, giorno dell'insediamento del nuovo presidente, la carica di giudice di più alto grado nel Paese.

"Umanità e rispetto degli altri”

"Il ruolo del magistrato non è solo fatto di abilità tecnica ma di umanità, capacità di ascolto, di rispetto profondo degli altri e di comprendere le tragedie umane che si nascondono dietro i singoli casi portati alla nostra attenzione”. Queste le parole di Margherita Cassano collegatasi dopo la nomina del Csm con il Palazzo di Giustizia di Firenze dove si tiene la cerimonia del premio intitolato a Tindari Baglione, già procuratore generale nel capoluogo toscano per molti anni. Cassano ha così ricordato Tindari Baglione e fatto “gli auguri ai cinque studenti che hanno ricevuto il premio”. 

"Il mio pensiero - ha esordito Margherita Cassano in collegamento con il Premio Tindari Baglione di Firenze - va ai colleghi che hanno segnato la strada da percorrere e dobbiamo continuare a percorrere, tra questi Tindari Baglione. Per me ha un particolare significato collegarmi con voi subito dopo la mia nomina” a primo presidente della Cassazione “e ricordare un collega che ha costituito un modello di generosità e umanità".

Chi è Margherita Cassano

Fiorentina di nascita, ma di origini lucane, la nuova presidente della Cassazione ha 67 anni ed è "figlia d'arte”. Suo padre Pietro ha presieduto processi chiave durante gli anni bui del terrorismo, come il giudizio bis sull'omicidio del magistrato romano Vittorio Occorsio. E lei stessa entra giovanissima nell'ordine giudiziario, a soli 25 anni. Il suo primo incarico è nel 1981 alla procura di

Firenze, dove si fa subito notare dal capo dell'ufficio e dai colleghi «per attaccamento al servizio, abilità nella conduzione delle istruttorie, quantità e qualità dei provvedimenti redatti e degli affari trattati” ,come attesta in occasione della suo primo avanzamento di carriera il Consiglio giudiziario in un parere reso al Csm. L'anno dopo fa già parte del gruppo specializzato nelle indagini sugli stupefacenti - tema al quale dedicherà anche pubblicazioni- e sulla criminalità organizzata. Parallelamente si occupa anche di omicidi, sequestri di persona, infortuni sul lavoro, reati finanziari e contro la Pubblica amministrazione e reati contro la libertà sessuale.

Dal 1991 al 1998 viene assegnata della Direzione distrettuale antimafia di Firenze, anni in cui lavora fianco a fianco con il procuratore Pier Luigi Vigna. Nel 1998 viene eletta tra i componenti togati del Csm, con Magistratura Indipendente, il gruppo che rappresenta le toghe moderate, e per quattro anni fa parte della Sezione disciplinare. A fine mandato nel 2003 approda in Cassazione: viene assegnata alla Prima sezione penale, che in seguito presiederà, e lì si occupa di omicidi e reati di violenza. Nel 2016, il ritorno a Firenze, stavolta come presidente della Corte d'appello. Ci resta quattro anni ,in cui dà un forte impulso all'informatizzazione, al recupero dell'arretrato e alla riduzione dei tempi di definizione dei procedimenti. Nel 2020 , diventa presidente aggiunto della Cassazione e in tre anni "scala” la Suprema Corte, senza però mai cambiare il suo modo di essere magistrato, caratterizzato anche da una grande umanità, rispetto per le persone e capacità di ascolto. Come dimostra la risposta data a chi qualche giorno fa le ha chiesto come si stesse preparando alla presidenza della Cassazione: “Continuo a fare il mio dovere come ho cercato sempre di fare con i piedi saldamente ancorati a terra, pensando che abbiamo di fronte dei cittadini a cui fornire risposte”.