MARIANNA GRAZI
Cronaca

Magnifica Presenza alla Pergola. Serra Yilmaz: "Il teatro, che magia"

Ferzan Ozpetek porta in scena l’adattamento dal suo film. L’attrice turca: "Con lui grande fiducia"

Magnifica Presenza alla Pergola. Serra Yilmaz: "Il teatro, che magia"

Magnifica Presenza alla Pergola. Serra Yilmaz: "Il teatro, che magia"

Quando illusione e realtà, amore e cinismo s’incontano sul palco, non può che uscire fuori una "Magnifica presenza" pronta ad ammaliare il pubblico. Ferzan Ozpetek torna al Teatro della Pergola di Firenze, dal 5 al 10 marzo, con il nuovo adattamento di uno dei suoi successi cinematografici, presentando in veste inedita la storia dell’aspirante attore Pietro, che si trasferisce a Roma inseguendo il suo sogno.

Sul palco, insieme al protagonista Federico Cesari, ci sono Tosca D’Aquino (Maria) e l’immancabile Serra Yilmaz nel ruolo di Lea. "Lo spazio dove sto meglio è il palcoscenico, in questo universo – ci racconta l’attrice turca, da anni residente a Firenze –. Sono sempre molto felice di recitare".

Per lei ed Ozpetek si tratta di un ritorno alla Pergola e alla produzione di Nuovo Teatro. Che legame ha con queste due realtà?

"Vivo a Firenze, per me la Pergola è un punto di riferimento come lo è il teatro di Rifredi dove ho fatto il mio debutto su un palcoscenico in Italia col primo spettacolo, L’ultimo harem, che è rimasto in cartellone molti anni. Fare uno spettacolo qui per me è sinonimo di gioia, perché almeno dormo nel mio letto. Devo dire poi che tra tutti i teatri in cui sono stata in questi anni in Italia la Pergola è uno dei miei preferiti, è bellissimo. È un piacere poter recitare su quel palcoscenico".

Magnifica presenza a teatro: una sfida?

"All’inizio è sempre un rischio. Ci si fanno tante domande: ‘Andrà bene anche a teatro?’, ‘Piacerà?’. Ma alla fine c’è sempre quello che io chiamo il miracolo del teatro. Noi abbiamo fatto pochissime prove vere sul palco, perché abbiamo speso tantissimo tempo a lavorare sul testo, come desiderava Ferzan, che voleva ci fosse un’elaborazione con gli attori. Quindi abbiamo montato lo spettacolo in nove giorni".

Come definirebbe lo spettacolo?

"È leggero ma fa anche riflettere, ci sono punti importanti che riflettono il momento che stiamo attraversando nella realtà".

Il teatro è ancora attrattivo oggi?

"Assolutamente sì! Dopo la pandemia il cinema ha subito un duro colpo perché tutti hanno iniziato a vedere i film sulle piattaforme; il teatro invece no, noi appena abbiamo ripreso a recitare c’erano sale piene. Il teatro, praticato dal vivo, crea un rapporto che non si può sostituire: la gente è felice di essere lì e noi siamo felici di recitare per loro. E poi ogni sera l’interpretazione è diversa".

In che senso?

"Capita l’imprevisto, la situazione burlesca, c’è qualcuno che dimentica una battuta, una scena viene fatta in modo diverso… Tra di noi c’è tutta una dinamica di cose che succedono ma che sono invisibili per il pubblico".

È noto il legame che ha conFerzan Ozpetek. Si sente più sua musa, come molti l’hanno definita, o più sua amica?

"Questa storia della musa è una valutazione fatta da altri. Con Ferzan siamo amici di lunga data, ci vogliamo bene, litighiamo tanto, possiamo avere pareri diversi, ma l’importante in questo genere di rapporto è la fiducia. Io ho pienamente fiducia in lui e la cosa è reciproca".