REDAZIONE FIRENZE

Magnifico Messere per due I Cannone tra rugby e livrea "Un sogno sin da bambini"

I fratelli, cresciuti all’Isolotto e arrivati in Nazionale, saranno protagonisti domani "Seguiamo da sempre questo gioco. Noi in piazza? Forse fra qualche anno...".

Magnifico Messere per due I Cannone tra rugby e livrea "Un sogno sin da bambini"

di Gabriele Manfrin

FIRENZE

"Un grande onore", "Un sogno che si realizza", "Un motivo di orgoglio". Con questo spirito i fratelli Cannone si preparano a impersonare i "Magnifici Messeri" nella sfida di domani tra Rossi e Verdi. Lorenzo classe 2001 e Niccolò classe 1998, rugbisti della nazionale nati e cresciuti in città. Nel quartiere dell’Isolotto si sono avvicinati a questo sport, raggiungendo prima la serie A e conquistandosi poi un posto fisso in Nazionale. Un viaggio quello dei due fratelli che parte dal Q4, e li porta ai massimi livelli del rugby. Un ruolo importante, quello del Messere. Un omaggio della città. È a lui che si rivolge l’Araldo della Signoria, prima di dare il comando al Maestro di campo che apre le danze. Solo coloro che hanno contribuito al prestigio della comunità fiorentina, rappresentando i suoi valori e i suoi ideali, possono impersonarlo. I fratelli Niccolò e Lorenzo Cannone, questi attributi ce l’hanno tutti. Sono due appassionati del torneo, e capiscono l’importanza del ruolo: "Essere stati scelti è un grande onore - spiegano - Un sogno che si realizza. Seguiamo il calcio storico da quando eravamo bambini. La chiamata per fare i messeri ci ha riempito d’orgoglio. Abbiamo accettato immediatamente". I fratelli Cannone conoscono bene le caratteristiche di questo antico gioco e alla domanda su cosa gli piaccia di più della competizione, non ci girano troppo intorno: "Lo scontro fisico, il contatto. L’uno contro uno, la battaglia. Come nel rugby" dicono all’unisono. Infatti i due sport hanno molto in comune, ma per i due fratelli la carriera è ancora lunga e il sabbione, può aspettare: "Ci abbiamo pensato - rispondono ridendo - Purtroppo non possiamo rischiare. Magari più avanti quando smetteremo con il rugby". Approdati alla Benetton Rugby Treviso, i due fratelli non hanno perso l’amore per la loro città: "Per noi Firenze è vita. È un legame forte. Qui abbiamo le nostre radici, i nostri affetti, la nostra famiglia". Su cosa aspettarsi dal match, i ragazzi hanno le idee ben chiare: "Saranno delle partite belle dure. Specialmente dal punto di vista fisico; è un gioco di contatto" concludono.