FABRIZIO MORVIDUCCI
Cronaca

Makarenko addio "La chiusura è irreversibile"

Il consiglio comunale ha deliberato a maggioranza. Avevano protestato in molti, ma è stato tutto inutile

di Fabrizio Morviducci

Il de profundis per la Makarenko è stato celebrato ieri pomeriggio, in occasione del consiglio comunale di Scandicci. Il consiglio infatti, non senza qualche distinguo anche nella maggioranza, ha votato la mozione della maggioranza per la riforma della scuola sulla base della continuità 0-14 introdotta dal sindaco. Nella prima versione la scuola era citata, nella seconda è stata stralciata dopo le proteste di Italia Viva, che anche in sede di dibattito ha lamentato una scarsa comunicazione da parte dell’amministrazione nei confronti delle famiglie. Bocciati gli ordini del giorno presentati rispettivamente da centrodestra e M5S che chiedevano di salvare la scuola, un vero e proprio simbolo dell’istruzione cittadina dagli anni ‘70. In realtà gli unici a voler chiudere la scuola sono il sindaco e la sua maggioranza, visto che da tutto l’arco costituzionale, da SI a Fratelli d’Italia si sono levati dei no sulla decisione. E un no gigante arriva dai cittadini stessi di Scandicci, in primis dai genitori e dai residenti della zona. Intere generazioni di cittadini che hanno frequentato quell’asilo costruito in mezzo al verde, a ridosso delle colline di Scandicci Alto e che non digeriscono questa chiusura. "L’amministrazione di Scandicci – scrivono i genitori che stanno portando avanti la loro petizione – non si è fermata né ha preso tempo per riflettere sulle proteste di chi da oltre un mese chiede che la scuola Makarenko resti all’interno dell’offerta educativa del territorio, e ieri ha accolto la mozione della maggioranza per la riorganizzazione scolastica 0-14, e respinto le mozioni dell’opposizione che chiedevano di mantenere aperte le iscrizioni alla Makarenko. Anche se la scuola non è citata resta il fatto che non accogliendo più nuovi iscritti a partire da settembre 2021, si arriverà nell’arco di tre anni all’esaurimento dei bambini oggi presenti e alla conseguente chiusura non solo di una scuola ma di un intero progetto educativo 1-6". La battaglia non si ferma. Anzi, l’obiettivo è proseguire nel denunciare questo nonsenso: perchè cancellare una scuola comunale che per 50 anni ha rappresentato un valore simbolico e paradigmatico dell’offerta educativa del territorio tanto da diventare un modello anche fuori dal Comune di Scandicci? Perchè invece non utilizzare l’esperienza rappresentata dal progetto Makarenko nel campo della formazione 1-6 e metterla a fondamento di una riforma reale, condivisa e inclusiva dell’intero sistema scolastico territoriale?". La protesta è solo all’inizio.