Firenze, 1 dicembre 2024 – Facce sgomente, incredule. Facce che rivivono un incubo. Il malore in campo che ha colpito Edoardo Bove fa ripiombare la città di Firenze nell’incubo.
Le notizie confortanti poi arrivate dall’ospedale di Careggi, con il calciatore viola che si è ripreso dopo il malore e l’arresto cardiaco non cancellano il terrore negli occhi dei calciatori, dei tecnici e dei tifosi.
Già segnati da due lutti che hanno scavato un solco profondo nella piazza viola nella sua storia recente: quelli del capitano Davide Astori nel 2018, morto in hotel a Udine prima di Udinese-Fiorentina il 4 marzo 2018.
E quella del direttore sportivo Joe Barone, morto a Bergamo il 19 marzo 2024 prima di un Atalanta-Fiorentina, anche lui in albergo, anche lui per un malore che lo ha strappato alla vita e ai suoi cari.
E’ bastato vedere le scende dei giocatori di Fiorentina e Inter che chiamano a gran voce il personale sanitario per ripiombare nell’incubo.
“No, non può essere”: la gente allo stadio è incredula. Scende il gelo sul Franchi in una serata fredda dal punto di vista meteo ma fin lì caldissima dal punto di vista sportivo. I viola viaggiano nella parte altissima della classifica.
L’arrivo dell’Inter aveva galvanizzato l’ambiente. Una grande partita, da vivere tutti insieme, fianco a fianco, in campo e sugli spalti. Cori, bandiere, sfottò. La partita è frizzante. Kean ci prova nei primi minuti.
Le polemiche per un gol annullato a Lautaro innescano i cori viola. Poi il buio. Il giovane Bove che si accascia, il Franchi che ammutolisce. Davanti agli occhi passano scene già viste, la mente va a immagini che nessuno vuole rivivere.
Sono minuti di sgomento vero sugli spalti. Poi, piano piano, le nubi si diradano. Le notizie si fanno più confortanti. Il ragazzo, in ospedale a Careggi, si riprende. La mente dei tifosi va anche a un altro episodio, quello del 22 novembre 1981, sempre al Franchi: Fiorentina Genoa. Con il malore di Giancarlo Antognoni dopo lo scontro con il portiere rossoblù Martina.
Furono anche lì momenti di terrore, con il cuore del giocatore che si ferma per poi ripartire. Come per Bove, adesso cosciente a Careggi e sottoposto a tutti i controlli. In una Firenze irrimediabilmente segnata. Che vedendo crollare il giocatore a terra ha rivissuto ciò che non avrebbe mai voluto.