Firenze, 29 gennaio 2025 – Un rovescio violento, lungo, costante e ventoso d’acqua dal cielo e un vento morbido e tiepido. Il temporale auto-rigenerante che ieri mattina, all’ora di colazione, ha strapazzato Firenze – e in particolare le zone di Rifredi, dell’Oltrarno e delle zone a monte della città (il Mugnone è parso un fiume vero...) – somigliava molto più a una perturbazione settembrina, quando l’estate cede di schianto, che a un maltempo da pieno inverno.
Qualche avvisaglia di anomalie in corso d’opera, d’altronde, si erano già avute nella tarda serata di lunedì. Sedici gradi a mezzanotte, il 27 di gennaio. Assurdo o quasi. E, infatti, puntualmente, qualche ora più tardi proprio mentre Firenze si metteva in movimento, si è scatenato un putiferio atteso solo in parte.
È caduta talmente tanta pioggia da far sì che Publiacqua nel pomeriggio di ieri, in una lunga nota, dicesse in sostanza che più di così le caditoie non potevano fare rimandando al mittente le accuse di scarsa attenzione alla pulizia dei tombini. La società parla di “precipitazioni eccezionali per intensità e durata” e spiega che “le caditoie sono realizzate per gestire una concentrazione di pioggia di diversa entità”, mentre “non sono in grado di smaltire immediatamente quantità quali quelle registrate a partire dalle 8 di mattina”.
“La rete ha comunque funzionato. – si legge ancora nella nota – Prova ne è che, nella quasi totalità dei casi, una volta ridotte le precipitazioni, il sistema ha smaltito in maniera normale l’acqua accumulata”. Questo in sostanza il ragionamento: 54 millimetri di acqua in tre ore, ovvero perfino uno in più rispetto a tutta la pioggia caduta nel gennaio dell’anno scorso, non potevano in alcun modo essere ’assorbite’ dalle caditoie all’istante. La colpa in teoria c’è, fanno sapere dalla società, se l’acqua ristagna per ore dopo il temporale ma ieri, poco dopo il diluvio se n’era già andata.
E ancora: “Abbiamo assistito a un fenomeno intenso ed eccezionale, basti pensare che in sole tre ore sono piovuti in città fino a 54 millimetri di acqua” stando al dato pluviometrico registrato dalla stazione autonoma Firenze Università, “contro dati storici del mese di gennaio che evidenziano un massimo di precipitazione mensile cumulata di 144 millimetri nel 2021; 41,8 nel 2022; 81 nel 2023 e 53 nel 2024”.
Stando a questi dati quindi, insiste la società, “non ha alcun senso chiamare in causa l’attività di pulizia delle caditoie per spiegare gli allagamenti che si sono registrati in città”. Anche perché quella sulle caditoie è “un’attività svolta regolarmente dal gestore nel 2024, sostanzialmente a partire da marzo, con interventi ulteriori sulle aree più critiche svolte in gran parte nell’autunno scorso”. Ma quanti controlli vengono effettuati dagli operatori di Publiacqua? Interpellata la società risponde così: tutte le caditoie vengono controllate e ripulite una volta l’anno e il 15% di queste, in casi particolari di materiale da rimuovere, riceve due ripuliture. Tutto quel che sta in superficie, come radici o gettate di cemento, sono di competenza del Comune.
Qualcuno ieri ha tirato in ballo anche lo spazzamento delle strade sostenendo che le foglie in alcuni casi possano aver tappato i tombini. Alia interviene così con una nota: “Lo spazzamento stradale viene svolto regolarmente nel corso dell’anno, con relativa pulizia di aghi di pino e fogliame qualora necessario. Alia e Publiacqua stanno lavorando per migliorare il coordinamento nella gestione degli interventi e per prevedere piani di investimenti straordinari per adeguare i sistemi di drenaggio urbani alle nuove condizioni climatiche". E poi: “A Firenze, dove ci sono strade con sosta, lo spazzamento e la pulizia caditoie è gestita con cartellazione e prevede un passaggio almeno mensile con spostamento auto”.
Su un impegno totale di oltre 1.000 chilometri al mese di solo spazzamento notturno con ordinanza, oggi, nelle aree dove si sono registrati i disagi maggiori Alia precisa che nel sottopasso di via Mariti ogni mese vengono effettuati 3 interventi di spazzamento meccanizzato, che diventano 4 se presente anche il 5° sabato del mese; per via Cosimo il Vecchio ed , in zona Cure, in via San Marco Vecchio è previsto un servizio al mese, con ripassi manuali, mentre nel sottopasso di via Circondaria, sono previsti due interventi meccanizzati ogni mese. Nel centro storico cittadino, invece, dove lo spazzamento viene fatto anche più volte al giorno, nonostante il tema del verde e delle caditoie possa presentarsi, visti i tanti passaggi di lavaggio, l’ostruzione è molto meno frequente".