Teresa Scarcella
Cronaca

Vaglia, il paese isolato dalle frane: la terra ha ceduto in 30 punti. “Paura per il ritorno della pioggia”

Ancora bloccata la strada principale di accesso, con gravi ripercussioni su pendolari e viabilità. Negli scantinati si continua a spalare il fango e ora c’è il problema delle montagne di rifiuti in strada

Vaglia, il paese isolato dalle frane: la terra ha ceduto in 30 punti. “Paura per il ritorno della pioggia”

Vaglia (Firenze), 19 marzo 2025 – All’altezza di Pratolino, venendo da Firenze, non si passa. Via Bolognese ha due smottamenti uno accanto all’altro in zona Fontebuona e un altro proprio all’ingresso di Vaglia, sulla ’testa’ della caserma dei carabinieri e di un gruppo di case, prontamente evacuate. Un tonfo sordo, dopodiché i massi hanno invaso la carreggiata. Sette le famiglie che ancora non possono tornare nelle loro abitazioni. Un’altra ancora a Paterno. Per raggiungere il paese bisogna fare il giro lungo, da Bivigliano. La visuale è suggestiva, lo sguardo si perde fra le distese di verde, ma farlo ogni giorno non è comodo. “Nelle ore più trafficate si sta in coda per ore. È un disagio - sono le chiacchierate all’Art café, di fronte alla tazzina di metà mattina - e se torna la pioggia, rischiamo di isolarci di nuovo”.

Al bar di paese ci si lascia andare a risate e battute. La preoccupazione c’è, ma non vince sull’ilarità. “Nessuno parla di noi” è la frecciatina lanciata al bancone. Eppure il piccolo paese fra Firenze e il Mugello ha due primati dopo l’ondata di maltempo: 30 frane in 57 chilometri quadrati e 252 mm di pioggia in 72 ore. Le conseguenze? Strade invase da terriccio e sassi. Camminare per quelle vie non è un gioco per le caviglie. “È successo di nuovo”. Si perché dopo la frana del 28 gennaio, venerdì scorso il terreno ha ceduto ancora una volta. “Ci siamo svegliati senza corrente, senza linea telefonica e senza possibilità di entrata e uscita: con via Bolognese interrotta sia verso Fontebuona, che in direzione San Piero”. È qui che incontriamo l’assessora alla Protezione civile Stefania Lombardo, impegnata in un sopralluogo con il Genio civile. “Di quelle censite, 6 sono le frane più grosse - racconta - quella di Fontebuona ha ripercussioni su tutto il pendolarismo da e per il Mugello. Abbiamo problemi anche sulla viabilità secondaria nostra, perché si scarica una quantità importante di auto”. Difficoltà di accesso anche per i camion di Alia, che dovrebbero portare via i rifiuti creati dalle inondazioni. Via della Tabaccaia è stata quella più colpita, con il torrente Carza a due passi dalle case. In una giornata di sole come quella di ieri è anche piacevole alla vista, ma la sua serenità non inganna. L’acqua scorre lenta, interrotta qua e la dai tronchi d’alberi trascinati dalla piena. Così piccolo, eppure così crudele.

Venerdì è uscito dagli argini e ha allagato garage e scantinati, andando a sfiorare il primo piano del condominio. “Ha portato via tutto - racconta Mirko Fantechi - Avevamo avuto un assaggio a gennaio, ma non pensavamo potesse accadere anche di peggio. Non abbiamo memoria di una cosa simile”. Le montagne di oggetti ed elettrodomestici accatastati sulla strada è ciò che rimane. Passarci accanto fa impressione: due metri di rifiuti. “Quando verranno smaltiti?” è la domanda che risuona fra le case. Nei garage si spala ancora, al buio. Qui l’odore di acqua stagnante si mescola alla puzza delle fogne, aperte nel tentativo di creare dei canali di scolo. “Ci sono volute 12 ore con le idrovore per liberare tutto - continua Mirko -. Nei prossimi giorni dovrebbe ripiovere, abbiamo paura che la storia si ripeta”.