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Architetto condannato per maltrattamenti: lui in villa, l’anziana madre nel seminterrato

L’uomo è stato condannato dal tribunale di Firenze a due anni di reclusione. Le aveva tolto anche il riscaldamento e il telefono per chiamare l’altra figlia

Il tribunale di Firenze

Il tribunale di Firenze

Firenze, 28 marzo 2025 – Un architetto fiorentino è stato condannato dal tribunale di Firenze a due anni di reclusione per maltrattamenti nei confronti della madre, una donna ultra90enne con problemi cardiaci. L'uomo avrebbe sottoposto la madre a vessazioni e minacce per quasi due anni, periodo durante il quale l’ha costretta a vivere in condizioni di isolamento e privazioni.

Secondo l'accusa, il professionista si lamentava con la madre del suo mancato intervento per convincere la figlia a desistere da controversie giudiziarie legate a questioni ereditarie e a una causa di lavoro. La madre, che viveva in un umido bilocale seminterrato nella loro lussuosa villa senza la possibilità di uscire da sola per la spesa o le visite mediche, avrebbe subito minacce di sfratto e di violenza nei confronti della sorella da parte del figlio.

La sorella, che le aveva fornito supporto, si era vista interdetto l'accesso alla villa dopo che il fratello le aveva sottratto le chiavi, rendendo impossibile ogni aiuto alla madre. Inoltre, l'anziana donna è stata lasciata senza riscaldamento e gas durante le vacanze natalizie e pasquali mentre l'uomo e la sua famiglia erano fuori. L'architetto, per assicurarsi l'isolamento della madre, le aveva tolto anche il telefono cellulare e staccato il citofono, impedendo al medico di visitarla.

Nel maggio 2019, la donna riuscì a rifugiarsi dalla figlia e, successivamente, denunciò il figlio. Il tribunale ha altresì ordinato al condannato il pagamento di una provvisionale di 5mila euro alla sorella, che si è costituita parte civile con l'avvocato Chiara Ceroni. La moglie del professionista è stata assolta da ogni accusa.