SANDRA NISTRI
Cronaca

Mamma mangia ostriche: il figlio neonato è in fin di vita

Scatta l’indagine dell’Asl per il caso della madre incinta che ha mangiato ostriche. I sanitari: "Rinnoviamo l'invito alle donne in gravidanza ad evitare il consumo di cibi crudi negli ultimi periodi della gestazione"

Sala chirurgica (immagini di repertorio)

Sala chirurgica (immagini di repertorio)

Firenze, 16 luglio 2022 - ​Ha appena dieci giorni di vita il neonato ricoverato nella Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale Santo Stefano di Prato con una sepsi con meningite. Il piccolo, subito dopo la nascita, aveva manifestato importanti sintomi poi risultati collegati ad una rarissima infezione da "Plesiomonas shigelloides" che ha tratto origine da una tossinfezione alimentare della madre, legata al pesce crudo. Cibo sconsigliato sempre in gravidanza ma, soprattutto, nell’ultimo trimestre. I risultati, purtroppo gravi, delle analisi condotte dal Laboratorio analisi del Santo Stefano sono stati poi comunicati all’Area Funzionale di Sanità Pubblica Veterinaria diretta dal dottor Luca Cianti.

"L’indagine epidemiologica – sottolinea Cianti - ha evidenziato che la madre pochi giorni prima dal parto aveva consumato un pasto a base di crostacei e ostriche crude presso un noto ristorante cinese di Sesto Fiorentino; considerato che le tossinfezioni da Plesiomonas hanno frequentemente origine dal consumo di ostriche, abbiamo disposto l’immediato sopralluogo presso il ristorante trovandolo in gravissime condizioni di degrado e di sicurezza alimentare. Il sopralluogo si è concluso con un provvedimento di sospensione dell’attività del ristorante, con il sequestro di circa 500 chilogrammi di prodotti di cui era ignota l’origine e/o malconservati e con l’emissione di vari provvedimenti e l’avvio di un procedimento penale".

Il ristorante sottoposto al provvedimento è il Ju Bin di via Ponte a Quaracchi, zona Osmannoro, un ampio capannone frequentato soprattutto da clientela cinese e utilizzato anche per banchetti per cerimonie: contattato da "La Nazione" l’avvocato del titolare non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito alla vicenda. Il piccolo ricoverato è in condizioni critiche mentre la mamma non ha riportato conseguenze.

"Si tratta di una forma rarissima, di cui sono descritti 12 casi nel mondo - spiega il dottor Pier Luigi Vasarri, direttore della struttura complessa di Pediatria e Neonatologia/Tin del presidio di Prato - l’infezione è particolarmente grave in quanto resistente ai comuni antibiotici usati in neonatologia. Il piccolo è stato ricoverato dopo poche ore dalla nascita e grazie alla rapida diagnosi fatta dal nostro laboratorio abbiamo potuto intraprendere la corretta terapia, ma il suo quadro clinico resta comunque serio".