ANDREA SPINELLI
Cronaca

Mandela in Cenere con Lazza. Il neo papà: "La famiglia è tutto"

Lunedì sera il concerto dove il palco è un disco di diamante. Il rapper: "Scenario post apocalittico"

Lunedì sera il concerto dove il palco è un disco di diamante. Il rapper: "Scenario post apocalittico"

Lunedì sera il concerto dove il palco è un disco di diamante. Il rapper: "Scenario post apocalittico"

Massacrato e felice. Lazza non usa mezzi termini per raccontare lo sforzo di caricarsi uno spettacolo intero sulle spalle, come avviene in quello che lunedì sera (ore 21) regala all’asfissiante abbraccio di un Mandela Forum straesaurito, spaziando da classici come ’Ouv3rture’, ’Panico’, ’Cenere’ a cose più recenti quali ’100 Messaggi’ o l’iniziale ’Zeri in più (Locura)’. Per lui, il primo tour da papà. "Greta e io non riusciamo ancora a capire che latte vuole nostro figlio ed è una tragedia" ammette Jacopo Lazza(rini), 30 anni, "per fortuna, però, piange più di giorno che di notte e così qualche ora la dormiamo".

Noah, quindi, resta a casa?

"Rosico a non poterlo avere in camerino, ma è nato a novembre e quindi ancora davvero troppo piccolo. In compenso, quando possono, mi raggiungono sua madre e mia madre. A volte pure mia suocera. Per uno che crede nella famiglia come me è importante".

Lei è il primo rapper italiano della storia arrivato (da solista) al disco di diamante.

"Stavo proprio per ricevere la certificazione del disco di diamante per ‘Sirio’ quando mi sono detto: perché non inventarmi pure un palco con quella forma lì? Così è stato: una combinazione di schermi diversi per dimensione e simmetria, studiata per dare agli spettatori, a seconda di dove si trovano, un punto di vista tutto loro. Scenario che potremmo definire post apocalittico, con monoliti che spaccano la crosta terrestre e s’innalzano verso il cielo".

Un’anomalia da palasport?

"Non c’è niente di regolare sul palco che mi porto dietro e il concerto è sconsigliato ai cardiopatici e agli epilettici. Tant’è che per sopportare bagliori e giochi di luce mi sono dovuto far realizzare con la tecnica del 3D degli occhiali ad hoc".

Rispetto all’ultimo tour, rinuncia band...

"Già. E fisicamente la pago perché in scaletta ci sono 37 brani e arrivare in fondo è una sfida. Ma dopo l’ultimo giro di concerti nei palazzi dello sport ho pensato che per portare dal vivo l’ultimo album ‘Locura’ avevo bisogno di un ulteriore step, soprattutto vocale. Così mi sono messo alla prova da solo, una specie di Spotify dal vivo che mi lascia la possibilità di curare altri aspetti, e sono molto contento del risultato. Ovviamente non mancano i brani del vecchio show, ma eseguiti da solo".

Inediti?

"In scaletta non ce ne sono, a parte una versione mai sentita piano e voce di ‘Buio davanti’ che, diciamo, proprio inedito non è, ma l’abbiamo dovuta fare perché esplosa su TikTok prima che la proponessi io".

Tutto senza rinunciare ad un momento acustico...

"In cui faccio salire Alexander, il maestro che da bambino m’ha messo le mani sul pianoforte, e considero quasi uno zio. Un membro della mia famiglia. È stato bello poterlo coinvolgere dopo tanto tempo. Gli affetti sono importanti e avere una persona così sul palco è super significativo".

Sanremo quest’anno lo guarda (quasi tutto, visto che dovrebbe raggiungere Emis Killa la sera delle collaborazioni) in tv...

"Emis, Fedez, Tony Effe sono amici che conosco molto bene anche al di fuori del lavoro, perché li frequento e credo che sapranno gestire bene il loro Festival, in cui m’aspetto pure una conferma da parte di Brunori Sas che reputo una penna incredibile".

Ad aprile l’aspetta l’Europa e poi gli stadi di Lignano e Milano. Pronto?

"A San Siro avrò una produzione grossa dieci volte quella dei palasport. Il giro di concerti europei debutta il 7 aprile al Razzmatazz di Barcellona. Ci ho già suonato e la città mi piace tanto. L’ho scoperta da bambino e non mia ha entusiasmato, poi mi sono ricreduto. Per me suonare in Europa è un po’ come ricominciare. Nei locali la gente che ti urla in faccia, come accadeva quando ho cominciato a fare musica e prima d’andare in scena pregavo che ad ascoltarmi ci fossero almeno cento persone".