Calenzano, 11 dicembre 2024 – Una piazza di rabbia e dolore. In centinaia hanno partecipato alla manifestazione a Calenzano in seguito alla strage del deposito Eni. Tutti uniti per ricordare le vittime della tragica esplosione e per ribadire, ancora una volta, “basta morti sul lavoro”.
A scendere in piazza Cgil, Cisl e Uil, che per oggi hanno indetto uno sciopero a livello provinciale, oltre a istituzioni, parenti e amici dei 5 lavoratori deceduti e molti cittadini della Piana Fiorentina. Solidarietà anche per i 26 feriti, di cui tre ancora ricoverati in gravi condizioni. Tutti gli altri sono stati dimessi dagli ospedali.
La manifestazione si è aperta con la lettura dei nomi dei cinque lavoratori deceduti. Nel giorno del lutto regionale si sono svolte diverse cerimonie. In mattinata si è osservato un minuto di silenzio ed è stato deposto un mazzo di fiori sul luogo dell'incidente. Presenti, oltre al sindaco di Calenzano, Giuseppe Carovani, il presidente della Toscana, Eugenio Giani, e quello del consiglio regionale Antono Mazzeo, l'assessora all'ambiente Monia Monni diverse decine di persone. Minuto di silenzio e bandiere a mezz'asta e listate a lutto anche nelle sedi istituzionali di Firenze e Prato.
"Dobbiamo metterci tutti maggiore impegno, io per primo" e "fare tutto quello che serve affinché il lavoro sia più sicuro". È quanto ha dichiarato il presidente della Toscana Eugenio Giani. Il governatore ha ricordato anche quanto sia stato duro "consolare due ragazze adolescenti, che venivano sul luogo per vedere dove è morto il padre" e "vedere i genitori arrivati dalla Basilicata" per la morte del figlio. Nel suo intervento ha poi ringraziato i lavoratori, "la cui presenza in piazza testimonia un elemento di solidarietà anche in un momento di dolore e rabbia" e i sindacati confederali "per l'impegno e la responsabilità”.
Presente anche il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani. "Una cosa che non era mai accaduta nel Dopoguerra nel nostro territorio –ha sottolineato il primo cittadino – Serve aprire una riflessione sul contesto dove è avvenuto" l'incidente "e sulle conseguenze". Carovani ha ribadito "la necessità di aprire un tavolo di confronto su questo tema. La Piana è un luogo dove mettere ancora nuove cose, compreso un aeroporto?", parole seguite da un applauso dei partecipanti. "Occorre una riflessione sul modello di sviluppo, che va cambiato con forza, presto, subito".
Duro l’intervento della segretaria confederale della Cgil Francesca Re David. “Se il governo dopo la strage di Esselunga" a Firenze "fa la patente a crediti, che dà punti alle imprese, poi taglia sulla finanza pubblica e dunque sui controlli" significa che "continua a lasciare mano libera alle imprese di fare quello che credono per aumentare il profitto. Allora ha grandissima responsabilità" tanto "quanto le imprese".