
Manzoni, padre della lingua. In Santa Croce l’omaggio di Firenze e Milano
Qui è venuto "a sciacquare i panni in Arno", quando nell’estate del 1827 doveva completare la stesura de I Promessi Sposi e voleva adattare la sua prosa alla lingua di Dante. E qui nel Pantheon dei grandi d’Italia, accanto a personaggi della letteratura e della cultura quali Vittorio Alfieri, Niccolò Machiavelli, Ugo Foscolo, Michelangelo Buonarroti, Galileo Galilei, Gioacchino Rossini e Leon Battista Alberti, ha avuto luogo la giornata dedicata tutta a lui, Alessandro Manzoni, con una cerimonia nel complesso monumentale della basilica francescana di Santa Croce, in occasione dei 150 anni dalla sua morte. Un omaggio che ha visto a fianco le città di Firenze e di Milano, che insieme hanno inaugurato l’iscrizione dedicata all’autore dei Promessi Sposi nel ricordo del giorno, il 7 novembre del 1628, in cui il romanzo ha il suo inizio, con la narrazione dell’incontro tra Don Abbondio e i bravi. "Le città di Milano e Firenze, luoghi mentali del suo ascolto - si legge nell’iscrizione - consacrano la memoria di Alessandro Manzoni unita a quella del Divin nostro Poeta, padre della lingua che i Promessi Sposi hanno fatta italiana affidandola a un’intera società".
"Il significato di questa giornata è altissimo - ha dichiarato Cristina Acidini, presidente dell’Opera di Santa Croce -. Il ricordo perenne di Alessandro Manzoni, collocato accanto al monumento di Dante, rafforza il valore unificante della missione di Santa Croce, luogo simbolico della memoria condivisa del Paese. Ad Alessandro Manzoni e a Dante dobbiamo il patrimonio di una lingua bellissima che accomuna l’Italia, sulle loro opere, che restano di straordinaria attualità, si fonda la cultura del nostro Paese".
La vicesindaca e assessora alla cultura di Firenze Alessia Bettini ha parlato di "ponte tra il passato glorioso rappresentato dai grandi italiani che fanno parte del pantheon di Santa Croce e il futuro che da quegli ideali e da quella gloria vuole trarre ispirazione".
Per l’assessore alla cultura di Milano Tommaso Sacchi "è un ulteriore tassello del rapporto tra le due città". "È ben giusto che la memoria di Manzoni sia consacrata a S.Croce, fra le urne dei forti, accanto al cenotafio di Dante", ha concluso Mauro Novelli, presidente del Centro nazionale studi manzoniani. Lo svelamento dell’iscrizione è stato preceduto dalla lettura di alcuni brani dei Promessi Sposi, a cura degli attori della Scuola Orazio Costa.